NBA, Steph Curry d’accordo con Lillard: “Non ha senso prepararsi per gare inutili”
ripartenza nbaIl n°30 degli Warriors è intervenuto nel dibattito che accompagna la ripartenza della stagione NBA, sottolineando come nel caso di Golden State sia totalmente inutile prevedere un ritorno in campo per giocare pochi match senza valore sportivo: “Non riesci a trovare le motivazioni per lavorare duro in palestra”
Damian Lillard ha fatto parlare di sé nell’ultima settimana a seguito di una dichiarazione - definita poi confidenziale e puntando in parte il dito contro la decisione presa da Yahoo Sports di calcare la mano su quelle parole - sottolineando come lui non avesse alcuna intenzione di prendere parte a match privi di senso sportivo. “Resto in panchina a guardare”, la sottolineatura del n°0 dei Blazers. Portland, già lontana dall’ottavo posto a Ovest, avrebbe rischiato infatti di lavorare per settimane al solo scopo di scendere in campo per qualche gara senza poter ambire a nessun traguardo. Un rischio a quanto pare evitato dai Blazers grazie alla nuova formula prevista dalla NBA [che ancora deve essere ufficializzata dalla lega, ndr], ma che resterebbe concreto per gli Warriors di Steph Curry - qualora venissero richiamati in campo per concludere la regular season. Golden State non ha alcun tipo di ambizioni di classifica e anche per il n°30 della squadra di San Francisco l’idea migliore è quella di evitare un ritorno sul parquet: “Sono d’accordo con Lillard, capisco il suo punto di vista perché è dura mentalmente metterti a lavoro, recuperare il tempo perso e prepararti con uno sforzo enorme per affrontare partite prive di senso. È complicato immaginare che la mente e il corpo risponda a una sfida che non prevede stimoli. Dovrei dire a me stesso: “Fatti il mazzo e lavora come un mulo per giocare cinque partite che non contano nulla e poi torni di nuovo in off-season”. No, così non ha senso”. Golden State in realtà sembra non correre rischi a riguardo: con 15-50 di record (unica squadra a essere già aritmeticamente tagliata fuori dalla corsa playoff), gli Warriors pensano al futuro, al Draft e ricostruire a partire dalla prossima stagione. La NBA infatti prevede un ritorno in campo di 20-22 squadre al massimo e Golden State di sicuro non rientrerà tra quelle.