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NBA, a Salt Lake City imbrattato il murale per George Floyd: Donovan Mitchell è furioso

NBA

Un artista locale (anonimo) aveva omaggiato sia l'uomo ucciso dalla polizia a Minneapolis sia una vittima locale, Bernardo Palacios-Carbajal, morto lo scorso 23 maggio. Ma il murale è stato vandalizzato con della vernice nera, provocando lo sdegno della guardia n°45 dei Jazz

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Era comparso all’angolo tra 300 West e 800 South, nel cuore di Salt Lake City, sulla stessa via — a soli 3 minuti d’auto di distanza — da dove gli Utah Jazz di Donovan Mitchell giocano le loro partite interne. Un murale dedicato alla memoria di George Floyd, l’uomo ucciso dalla polizia a Minneapolis, ma non solo — anche uno dedicato a Bernardo Palacios-Carbajal, un’altra vittima, stavolta locale, assorta a simbolo della brutalità delle forze dell’ordine, che lo scorso 23 maggio gli hanno sparato uccidendolo. Eppure niente, neppure il ricordo di due vittime ha fermato alcuni vandali dall’imbrattare le opere dipinte sui muri cittadini, provocando la reazione sdegnata su Twitter di Donovan Mitchell: “Non può neppure avere un murale… è davvero triste, amico. Davvero triste”. Un messaggio di sconforto e grande delusione del n°45 dei Jazz, che fortunatamente nel giro di poche ore si è tramutato invece in un grido di gioia (“Resilienza”, il secondo tweet di Mitchell) alla notizia riportata dal network locale Fox13 che lo stesso artista (la cui volontà è di restare anonimo) si era messo al lavoro per ridare al suo murale le sembianze iniziali, e cancellare lo sfregio di quella vernice nera gettatagli addosso da qualche stupido vandalo. Le emoji di un cuore e di due mani giunte in preghiera accompagnano il tweet di Mitchell, a celebrare il lieto fine di una brutta storia.