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NBA, Lindsay, Dustin e il primo anello al Chase Center. Con la benedizione di Jordan Poole

NBA

Un matrimonio al Chase Center, chiuso e deserto, in piena pandemia. L'arena degli Warriors ha fatto da sfondo al coronamento della storia d'amore di di Lindsay Hirsch e Dustin Schneider, conosciutisi su un app di incontri e sposatisi a San Francisco sotto gli occhi del rookie di Golden State Jordan Poole 

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Si sono conosciuti a dicembre 2018, su una app di incontri e appuntamenti romantici. Dustin, 37 anni, viveva a San Francisco; Lindsay ci si sarebbe trasferita di lì a poco. Lui aveva alle spalle un recente divorzio, lei sei anni prima aveva subìto la morte improvvisa del padre e da allora aveva viaggiato a lungo in giro per il mondo, soprattutto in oriente.  I due si piacciono, tra loro inizia una relazione e Alamo Square — uno degli angoli più caratteristici di San Francisco — fa da sfondo ideale al loro primo incontro di persona. Che nel giro di poco più di anno porta alla decisione di sposarsi. La data prescelta è il 23 maggio, il luogo il Grand Floridian Resort & Spa all’interno del World Disney Resort di Orlando, in Florida — curiosamente uno dei tre alberghi prescelti dalla NBA per ospitare le squadre dalla seconda settimana di luglio all’interno della bolla organizzata per far ripartire la stagione. Poi però arriva la pandemia, e tutto salta. Ma Lindsay non si ferma: occorre trovare un altro posto, ma il matrimonio non va rimandato. A unirla a Dustin c’è anche una passione, fortissima, in comune: quella per gli sport. Così ha un’intuizione: tutte le arene sono vuote, deserte, inutilizzate. “Mi sono messa al telefono e ho contattato tutte le squadre, ho parlato con ogni arena: alla fine a darmi l’ok è stato il Chase Center”. La casa dei Golden State Warriors, che accettano di giocare un ruolo nel coronamento della storia d’amore di Dustin e Lindsay. E il ruolo è quello da testimoni, incombenza affidata al rookie della squadra, Jordan Poole. Che è l’unico — insieme a Rebeca Delgadillo, la donna che li unisce in matrimonio — a presenziare fisicamente al giorno al matrimonio (ovviamente dietro la mascherina d’ordinanza), Dustin con indosso la maglia di Draymond Green, Lindsay con quella di Kevon Looney). I genitori della coppia seguono da remoto, su Zoom. C’è lo scambio delle promesse e poi quello — classico — degli anelli: non sono quelli di campioni NBA che Poole e gli Warriors si augurano di poter presto festeggiare al Chase Center, ma con la NBA ferma per il momento va bene anche così.

Evviva gli sposi