Viaggio a San Francisco: com'è vedere una partita degli Warriors al nuovo Chase Center?
Viaggio dietro le quinte di una gara nella nuovissima arena dei Golden State Warriors, che in campo stanno faticando ma che - finalmente, dopo anni di attesa - sono diventati la squadra di San Francisco, e hanno portato lo spettacolo NBA in una delle città più vibranti di tutti gli Stati Uniti, ribattezzata "Thrive City"
Prima cosa: il Chase Center sorge in una zona trafficatissima della città, nel cuore di Mission Bay. Nonostante i nuovi parcheggi sorti insieme all'arena, gli Warriors e la città invitano a spostarsi con i mezzi pubblici. Come? Andata e ritorno gratis mostrando il biglietto della partita
Sfruttando la posizione centrale della nuova arena, un altro comodo modo di arrivare al Chase Center è con una passeggiata: lungo la 4th Street tutta la strada è costellata di banner che inneggiano a Curry e alla "new home of the Warriors"
San Franscisco è la citta dei caratteristici "cable car", ritratti anche nelle vetrine vicino all'arena: spiacenti, però, in cable car non si può arrivare fino al Chase Center
#WarriorsGround non è più - come è stato per anni - la Oracle Arena di Oakland. Oggi la casa dei californiani è il Chase Center e Steph Curry è il miglior testimonial di questo "new look"
A dare il benvenuto sul maxi schermo all'esterno dell'arena anche un altro grande assente di questa stagione degli Warriors, Klay Thompson: insieme a lui però l'invito è a "celebrare" ogni gara interna come una festa. Per questo San Francisco si è (auto) assegnata il titolo di "thrive city", la città che festeggia. Anche insieme agli Warriors
Lo shop che si trova nelle piazza ("Esplanada") all'esterno del Chase Center è enorme per dimensioni e dentro ha tutto quello che un tifoso più anche solo immaginare di volere per vivere al meglio la partita
Le indicazioni che indirizzano i tifosi ai mezzi di trasporto pubblici (che sia la BART - la metropolitana locale - o anche i traghetti, visto che il Chase Center è praticamente sull'acqua) e anche i giornalisti verso l'entrata a loro decicata. Sullo sfondo, Steph Curry con una sua grande passione: i pop corn!
Appena varcate le porte del Chase Center non sembra di essere in una solita arena NBA: opere d'arte che pendono dal soffitto, scale mobili ovunque, una hall degna di un hotel a 5 stelle e perfino un auto in esposizione di uno degli sponsor della squadra
In uno dei tanti "team shop" interni all'arena: porte aperte ai tifosi già due ore e mezza prima della palla a due e "traffico" sempre intenso, anche quando la partita è già iniziata
Una vetrina interna con il logo della squadra davanti a una cesta di palloni in vendita, alcuni da partita, altri invece personalizzati con colori e logo degli Warriors
Pannelli con i colori della squadra - il giallo e il blu - uniscono il logo di Golden State ad alcune illustrazioni dei giocatori più rappresentativi
I disegni dei vari giocatori ritornano anche sugli scaffali dove vengono messe in vendita le maglie dei giocatori degli Warriors: alla n°30 dei San Francisco Warriors (una delle tante maglia "alternative" della stagione) corrisponde il disegno di Steph Curry...
...alla 11 bianca di Klay Thompson l'illustrazione del giocatore, ovviamente al tiro, la sua specialità...
...e alla 23 di Draymond Green un'illustrazione della passione e della carica di quello che, oggi più che mai, è il simbolo della squadra e il trait d'union più evidente e immediato tra gli Warriors (vincenti) del passato e quelli (che faticano) di oggi
Sempre a proposito di magie: si celebrano anche quelle del passato, e nei time out sul maxi schermo del Chase Center scatta il gioco della "Throwback Cam": vengono inquadrati solo i tifosi che indossano maglie del passato degli Warriors
Cappellini e maglie: si può trovare assolutamente di tutto all'interno degli shop del Chase Center, pensati per soddisfare ogni desiderio dei tifosi della Baia (e non solo)
"The City", "The Bay", "Warriors", "Golden State", solo il logo senza scritte, declinato sul bianco, sul blu, sul nero: sono mille le varianti anche soltanto dei cappellini: a ognuno il suo, secondo le proprie preferenze di stile
Ma c'è anche un dietro le quinte, le zone dove sono ammessi solo i giornalisti che lavorano alla partita: ecco un breve giro nelle zone più nascoste del Chase Center
L'ingresso alle due aree principali della sala stampa degli Warriors: dalla porta di sinistra si entra alla stanza più grande che accoglie qualche giornalista locale ma sopratttutto quelli occasonali, provenienti da altre città o dall'estero. In quella di destra, un po' più raccolta, ogni posto è invece assegnato ai "beat writer" della squadra e agli outlet nazionali
Tavoli e schermi per poter lavorare al meglio, seguendo anche il resto delle partite che si svolgono in contemporanea sugli altri campi NBA di tutta America
Due schermi all'interno della sala stampa indicano le disposizioni sul campo e sulle tribune di fotografi e giornalisti accreditati per la partita. Ognuno individua il proprio posto e sa dove poter seguire la gara
Fuori dalla sala stampa, non troppo distante, un corridoio unisce gli spogliatoi degli Warriors (che sono parte di un secondo complesso all'interno dello stesso Chase Center, il Biofreeze Performing Center, ovvero la practice facility di Steph Curry e compagni) al campo: lungo tutto il corridoio, una grafica ispiratai ai colori della squadra (giallo&blu) ricorda i vari trionfi del passato e accompagna i giocatori sul parquet
Giovani tifosi - con le maglie di Draymond Green e Steph Curry - cercano di attirare l'attenzione dei giocatori durante il riscaldamento prepartita, urlando a ripetizione i nomi dei propri beniamini. E qualcuno a volte risponde (Willie Cauley-Stein, ad esempio, per la gioia dei giovani tifosi...)
Il jumbotron del Chase Center annuncia la partita della giornata: ospiti a San Francisco gli Utah Jazz. Gli Warriors hanno in squadra un ex, Alec Burks, che per anni ha chiamato casa proprio Salt Lake City
Prima del via è D'Angelo Russell - insieme a Draymond Green sicuramente il giocatore più rappresentativo oggi della squadra - a fare gli onori di casa con alcuni abbonati "storici" della franchigia, che vengono premiati a centrocampo
Tutto pronto per la palla a due: Warriors-Jazz inizia con il salto tra Willie Cauley-Stein e Rudy Gobert
Complice la partita (una larga sconfitta contro gli Utah Jazz), complice sicuramente anche l'annata difficile, il pubblico del Chase Center (e l'atmosfera attorno alla gara) non assomiglia molto a quello della Oracle: qualche azione degli Warriors, però, esalta ancora il pubblico di San Francisco