Non tutti gli All-Star sono uguali: Bleacher Report ha selezionato alcuni dei giocatori più improbabili a essere convocati per la partita delle stelle, nonostante stagioni e statistiche del tutto normali. Ecco chi è finito nella lista
Pre-anni ’70: RICHIE REGAN, Rochester Royals, 1957 | In un’annata con Hall of Famer del calibro di Bob Cousy, Dolph Schayes e Bob Pettit finì anche Regan, point guard dei Rochester Royals con cifre del tutto sotto media anche per l’epoca (9.8 punti, 2.9 rimbalzi, 3.1 assist col 33% al tiro in 29.6 minuti). Regan avrebbe giocato solo tre anni da professionista prima di diventare capo allenatore a Seton Hall
Pre-anni ’70: CHUCK NOBLE, Detroit Pistons, 1960 | La carriera di Noble è durata un po’ di più, sette anni in tutto, ma il suo apice nel 1959-60 (11.3 punti, 3.5 rimbalzi e 4.6 assist con il 35.7% al tiro) non giustifica per niente la sua presenza al fianco di Elgin Baylor in una partita in cui scesero in campo anche Bill Russell e Wilt Chamberlain per la Eastern Conference
Anni ’70: CURTIS ROWE, Detroit Pistons, 1976 | Dopo aver vinto con Lew Alcindor a UCLA, Rowe si è ritagliato una solida carriera NBA con sei anni in fila in doppia cifra, ma era ben lontano da essere un All-Star. Nel 1975-76 però venne convocato come riserva con 16 punti (secondo miglior realizzatore di squadra dietro Bob Lanier), 8.7 rimbalzi e 2.3 assist di media, giocando di nuovo al fianco di Jabbar
Anni ’70: LIONEL HOLLINS, Portland Trail Blazers, 1978 | L’attuale assistente dei Lakers ed ex capo-allenatore di Grizzlies e Nets ha avuto una solida carriera da giocatore, segnalandosi soprattutto come ottimo difensore. Nel 1978 ebbe il suo anno di gloria con medie da 15.9 punti, 3.4 rimbalzi e 4.7 assist pur essendo solo la terza opzione offensiva dei suoi, ma meritandosi comunque un’improbabile chiamata all’All-Star Game
Anni ’80: JAMES DONALDSON, Dallas Mavericks, 1988 | In un’edizione ricchissima di talento (solo per citarne alcuni, c’erano in campo Jordan, Magic, Bird, Jabbar, Olajuwon, Karl e Moses Malone, Wilkins, Thomas, Drexler, Worthy, Ewing, Barkley e McHale), finì pure il centro dei Dallas Mavericks, che era a malapena l’ottavo miglior realizzatore della sua stessa squadra. Le sue cifre: 7 punti, 9.3 rimbalzi, 0.8 assist e 1.3 stoppate - peggiori persino della sua stagione 1987, in cui ovviamente non venne chiamato. E per convocare lui rimase a casa John Stockton
Anni ’80: MARK EATON, Utah Jazz, 1989 | Uno dei più grandi stoppatori di sempre, sì, ma anche ben lontano dall’avere il talento di un All-Star — come testimonia il suo 45.8% al tiro in carriera nonostante avesse le dimensioni di Boban Marjanovic. Quell’anno non fu nemmeno la sua miglior stagione in carriera, registrando 6.2 punti, 10.3 rimbalzi e 3.8 stoppate — molto meno del suo picco da 9.7 punti, 11.3 rimbalzi e 5.6 stoppate (record ogni epoca) del 1984-85
Anni ’90: A.C. GREEN, Los Angeles Lakers, 1990 | Leader ogni epoca per partite consecutive giocate (ben 1.192) e tre volte campione NBA, ma pur sempre un giocatore di ruolo, non un All-Star. Nel 1990 però venne convocato pur con soli 12.9 punti, 8.7 rimbalzi e 0.6 stoppate di media, partendo in quintetto davanti a Clyde Drexler, Chris Mullin e David Robinson
Anni ’90: B.J. ARMSTRONG, Chicago Bulls, 1994 | L’impresa dei Bulls nel rimanere competitivi pur avendo perso Michael Jordan convinse i votanti a convocare non solo Scottie Pippen (poi MVP di quella edizione) e Horace Grant, ma anche BJ Armstrong come titolare. La guardia aveva numeri solidi da quasi 15 punti e 4 assist a partita, ma la sua convocazione sembrò già al tempo piuttosto forzata
Anni 2000: THEO RATLIFF, Philadelphia 76ers, 2001 | Un solidissimo centro stoppatore, ma anche un giocatore limitato offensivamente (solo quattro volte in doppia cifra di media in tutta la carriera). Nel 2001 insieme a Allen Iverson ebbe la sua stagione di grazia con 12.4 punti, 8.3 rimbalzi e 3.7 stoppate di media, ma non si godé la partita delle stelle per via di un infortunio
Anni 2000: JAMEER NELSON, Orlando Magic, 2009 | Per essere un giocatore così sottodimensionato Nelson è riuscito a ritagliarsi una carriera NBA di tutto rispetto, guadagnandosi la convocazione pur essendo solo il quarto miglior realizzatore dei suoi Magic e 22° in NBA per assist (5.4 a partita) nelle 42 partite prese in considerazione per la convocazione. Insieme a Dwight Howard e Rashard Lewis, però, anche lui venne chiamato — pur rimanendo fuori dalla partita per infortunio
Anni ’10: CHRIS KAMAN, Los Angeles Clippers, 2010 | Sesta scelta del Draft 2003, ottimo giocatore di post basso, una discreta carriera ma senza davvero lasciare il segno. Nel 2010 però tirò fuori una stagione da 18.5 punti e 9.3 rimbalzi di media col 49% al tiro che gli valse un’improbabile convocazione al posto dell’infortunato Brandon Roy, mentre Monta Ellis (25.5 punti per Golden State) rimase a guardare. Kaman non avrebbe più superato quota 13.1 punti di media nelle successive sei stagioni
Anni ’10: KYLE KORVER, Atlanta Hawks, 2015 | A vedere i soli 12.1 punti, 4 rimbalzi e 2.6 assist di media viene da chiedersi perché sia stato convocato, specialmente considerando che Bradley Beal quest’anno è rimasto fuori mettendone 30 a partita. Korver però era la chiave tattica degli Hawks primi nella Eastern Conference, aprendo il campo a tutti gli altri con il suo incredibile 49.2% da tre punti. Insieme a lui vennero convocati infatti anche Horford, Millsap e Teague, pareggiando il record ogni epoca per giocatori dalla stessa squadra