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NBA, Lakers e Pelicans perdono due membri dello staff in vista di Orlando

DISNEY WORLD
©Getty

Gli assistenti allenatori di Lakers e Pelicans Lionel Hollins e Jeff Bzdelik non potranno viaggiare a Orlando con le rispettive squadre per le loro condizioni di salute pregresse che li rendono particolarmente vulnerabili al COVID-19. Ancora non è chiaro se ci sarà il coach di New Orleans Alvin Gentry

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Le squadre NBA non devono solamente fare i conti con le possibili assenze dei propri giocatori, ma anche di quelle dei membri degli staff. I Los Angeles Lakers e i New Orleans Pelicans, in particolare, dovranno fare a meno degli assistenti allenatori Lionel Hollins e Jeff Bzdelik, le cui condizioni di salute pregresse rendono sconsigliabile la loro presenza nella bolla di Disney World. Le due situazioni sono leggermente diverse tra loro: Hollins infatti è stato indicato come soggetto a rischio da parte dello staff medico, ma avrebbe voluto essere a Orlando (a Yahoo Sports ha detto di essere "deluso" ma di capire la decisione); Bzdelik invece ha deciso di rinunciare dopo essersi confrontato con lo staff medico dei Pelicans. In ogni caso entrambi rimarranno coinvolti da remoto nel lavoro di analisi e organizzazione della squadra, continuando a dare i loro input per le fortune di Lakers e Pelicans. “L’esperienza di mettere assieme la lista di chi sarà a Orlando è stata piuttosto avvilente” ha rivelato l’allenatore dei Lakers Frank Vogel, che aveva assunto Hollins insieme a Jason Kidd la scorsa estate. “Onestamente, ci sono membri del nostro staff che non saranno con noi ma che ci servirebbero enormemente. L’ambiente in cui saremo però non ci permetterà di farlo: fa parte della vita con la pandemia che dovremo imparare a gestire”. Non è ancora chiaro invece se vari allenatori ultra 65enni della NBA come Gregg Popovich, Mike D’Antoni e Alvin Gentry potranno far parte della bolla, anche se l’associazione degli allenatori guidata da Rick Carlisle ha richiesto espressamente che la distinzione non venga fatta solo in base all’età, quanto piuttosto caso per caso in base alle precedenti condizioni di salute. Secondo il protocollo della NBA, i membri dello staff a rischio che non vengono “fermati” dalle loro squadre dovranno essere visitati da un medico della lega (che potrà mettere un veto insindacabile sulla loro presenza o meno) e dovranno firmare una liberatoria secondo la quale, entrando nella bolla, si impegneranno a non portare in tribunale la NBA in caso di positività al COVID-19.