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È morto John Lewis, storico attivista afroamericano: il cordoglio del mondo NBA

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©Getty

Il leader nella lotta per i diritti civili degli afroamericani Uniti è scomparso a 80 anni, a seguito delle complicazione della malattia con cui combatteva da tempo: "Sono felice di aver lottato e marciato al suo fianco negli ultimi 60 anni", sottolinea Kareem Abdul-Jabbar

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Difficile se non impossibile tratteggiare dei confini all’enorme figura, alla stazza e al peso nella storia degli ultimi decenni di lotte negli Stati Uniti di John Lewis - emblema da oltre 60 anni delle battaglie per la parità, l’uguaglianza e per il diritto al voto degli afroamericani. “Un gigante”, come sottolineato da Kareem Abdul-Jabbar (che spesso aveva scherzato con Lewis della questione altezza) e che, nonostante la fama e il successo da giovane giocatore di pallacanestro, si emozionò la prima volta che gli strinse la mano. Un'amicizia e una collaborazione duratura, andata avanti per decenni, con Jabbar che lo ricorda con affetto nel giorno della sua scomparsa. Lewis se n’è andato a 80 anni a causa delle complicazioni e dell’avanzare di un tumore al pancreas che ne aveva già limitato l’attività politica e sociale nell’ultimo periodo. Ricordato per le sue marce e battaglie al fianco di Martin Luther King, da semplice figlio di contadini della Georgia si ritrovò nei primi anni ’60 a essere uno dei “Big Six” - il nome con cui venivano indicati i volti dei leader del movimento attivista afroamericano. Un simbolo quando ancora era un’adolescente, uno degli organizzatori che si mise in testa al corteo che il 7 marzo 1965 partì da Selma in Alabama con l’intenzione di raggiungere Montgomery - la capitale dello stato, per chiedere il diritto di voto per gli afroamericani. Il cammino di Lewis e di altri 600 attivisti però durò poco: giunti sul ponte Edmund Pettus vennero brutalmente caricati dalla polizia con manganelli e gas lacrimogeni. Una violenza inaudita trasmessa in diretta TV in quello che verrà poi ricordata come “Bloody Sunday” - uno dei tanti passaggi cruciali della storia statunitense di cui Lewis è stato protagonista. Eletto come deputato della Georgia da 33 anni in maniera ininterrotta, Lewis è stato salutato in maniera commossa anche dalla Camera dei Rappresentati che ha dato notizia della sua morte: “Oggi gli Stati Uniti piangono la perdita di uno dei più grandi eroi della loro storia”. Come scrisse Obama nella dedica su un pezzo di carta la prima volta che incontrò Lewis dopo essere diventato presidente degli Stati Uniti: “Because of you, John”. È merito tuo, come tante delle conquiste fatte dalle minoranze nel secondo dopoguerra negli USA.