NBA, buone notizie dalla bolla di Orlando: zero positivi su 346 giocatori testati
coronavirusI tamponi effettuati negli ultimi giorni non hanno portato alla rilevazioni di nuovi casi di Covid-19 all’interno del Disney World Resort di Orlando. La NBA inoltre ha reso nota la composizione dei roster e il numero di giocatori a disposizione delle squadre: soltanto 13 quelli di Portland, 14 per Brooklyn
Sta funzionando: la quarantena prima e l’isolamento poi hanno permesso agli oltre 340 giocatori NBA chiamati a tornare in campo a Orlando tra meno di dieci giorni di scongiurare in queste due settimane la propagazione del contagio. Dopo l’annuncio dei due positivi del 13 luglio scorso, l’ennesimo giro di test effettuati non ha portato alla rilevazione di nuovi casi: la bolla insomma permette ai giocatori di allenarsi, di avere a disposizione degli spazi comuni nei quali confrontarsi, parlare e scherzare, permettendo per il momento di evitare contatti superflui e dunque limitando il potenziale contagio. Dopo essere riusciti in maniera immediati a isolare potenziali contagi, un ulteriore passo in avanti verso il definitivo contenimento. La NBA inoltre ha anche indicato le dimensioni dei roster a disposizione delle squadre - rimaste segrete in queste prime due settimane, proprio per evitare che ci fosse speculazioni riguardo all’assenza di giocatori con problemi e/o risultati positivi: la squadra più in difficoltà al momento è Portland, che può disporre soltanto di 13 giocatori - tenendo in considerazione che le franchigie non sono autorizzate a sostituire i giocatori infortunati, ma soltanto quelli risultati positivi al Covid-19. Come nel caso di Brooklyn ad esempio, che nonostante l’intenso mercato e i tanti nuovi arrivi degli ultimi giorni, può disporre di un roster a 14 a cui mancano all’appello i vari Durant, Irving e Claxton che non possono essere rimpiazzati. Due squadre hanno il roster a 15, sette hanno portato a Orlando 16 giocatori, mentre sono 11 quelli “al completo” con 17. Una situazione che nei prossimi giorni potrebbe variare e permettere ad alcune squadre di ampliare il numero di potenziali alternative a disposizione, confidando nella guarigione di chi è rimasto fuori dalla bolla in attesa del doppio test negativo. Dopo settimane difficili quindi, una buona notizia per la lega.