Utah e New Orleans saranno le prime due squadre chiamate a scendere in campo quando giovedì notte la NBA riprenderà il proprio campionato. E sembra che staff e giocatori delle due franchigie vogliano riunirsi attorno alla scritta "Black Lives Matter" sul parquet di Orlando e ascoltare l'inno inginocchiati
Un vecchio regolamento NBA del 1981 stabilisce che durante l’inno nazionale “i giocatori, gli allenatori e i trainer debbano stare in piedi, con una postura dignitosa, disposti in fila lungo la linea dei tiri liberi o quella laterale”. Un vecchio regolamento sul quale però — a sentire i beni informati — la lega è pronta a chiudere un occhio, per permettere ai propri atleti (a partire dalle prime due gare ufficiali di giovedì notte) di inginocchiarsi seguendo il celebre esempio di Colin Kaepernick sulle note di “The star-spangled banner”. Secondo quanto riportato da Shams Charamia di The Athletic, i giocatori (e gli allenatori) di Utah Jazz e New Orleans Pelicans — le prime due squadre chiamate a scendere in campo giovedì 30 luglio — starebbero pensando di unirsi attorno alla scritta “Black Lives Matter” che troneggia sui parquet di Orlando e inginocchiarsi durante l’inno. Anche altre squadre sembrerebbero intenzionate a seguire il loro esempio, stabilendo così un precedente mai visto prima sui parquet della lega. Sempre tra i giocatori è emersa anche la volontà di indossare t-shirt (o sopra maglie) con diversi messaggi sociali, diversi da quelli autorizzati dalla lega che potranno trovare spazio direttamente sulle canotte dei giocatori durante i 48 minuti della partita.