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NBA, Gregg Popovich resta in piedi durante l’inno americano: “Non attaccatelo”

il gesto
©Getty

L’allenatore degli Spurs e la sua assistente Becky Hammon hanno deciso di non inginocchiarsi prima della palla a due della sfida tra San Antonio e Sacramento - la prima dei texani a oltre quattro mesi e mezzo di distanza dalla sospensione della stagione: “Le ragioni? Preferisco tenerle per me”

Con la maglia “Black Lives Matter” in bella mostra, la mascherina ben calata su bocca e naso, ma restando in piedi e con la schiena dritta, mentre tutti i suoi colleghi (eccetto Becky Hammon) hanno deciso di inginocchiarsi durante l’inno. Questa la scelta controcorrente di coach Gregg Popovich, che segue a poche ore di distanza quella di Jonathan Isaac, di non seguire l'esempio di tutti gli altri, senza però voler venir meno alle istanze portate avanti durante questa ripartenza NBA. La giustizia sociale e la lotta al razzismo restano prioritarie per Popovich, anche senza dover per forza poggiare un ginocchio a terra prima della palla a due: “Preferisco che le ragioni della mia scelta restino personali, non mi va di parlarne - sottolinea il diretto interessato senza troppi giri di parole a fine gara - tutti facciamo delle scelte e la bellezza della NBA sta anche in questo: nella libertà di poter decidere come comportarsi. Qualunque sia stato il motivo, mi piace l’idea di poter agire senza dover rendere conto a nessuno”. Parole che ovviamente non gli hanno permesso di evitare critiche e lamentele giunte da più parti, alle quali ha risposto anche DeMar DeRozan - protagonista sul parquet nel successo Spurs contro Sacramento: “Non ho visto nulla di male nella decisione di Pop e Becky di restare in piedi, conosco il loro punto di vista e so bene quanto sia genuina la loro voglia di combattere questa battaglia comune. Sapete anche voi quante volte Popovich si sia esposto in prima persona. Anche Becky ha sempre lottato per l’uguaglianza, sin dai tempi in cui giocava in WNBA. È una scelta libera e nessuno può permettersi di attaccarli in maniera vile soltanto perché non hanno seguito il resto del gruppo”.