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NBA: "Marco Belinelli gioca contro Memphis?", la risposta a sorpresa di Popovich

le parole
©Getty

L’allenatore degli Spurs, contestato da alcuni dopo aver scelto di non inginocchiarsi durante l’inno della prima partita giocata a Disney World da San Antonio, ha approfittato di una domanda innocua dei giornalisti sulla condizione di Belinelli per parlare di razzismo e diritto al voto: “Dobbiamo preoccuparci delle discriminazioni razziali”

Gregg Popovich è da sempre stato un maestro nel cogliere di sorpresa colleghi, avversari e giornalisti. Ogni intervista con l’allenatore degli Spurs è un terno al lotto, non sai cosa può accadere. A poche ore dalla palla a due della gara contro Memphis, a chi gli chiedeva delle condizioni fisiche di Marco Belinelli - uscito malconcio dalla gara d’esordio vinta contro Sacramento - Popovich ha risposto spostando l’attenzione e il focus su ben altri argomenti: “La nostra priorità come nazione e come società è preoccuparci della giustizia sociale, in questo momento storico in particolare alle discriminazioni legate alla razza che esistono negli Stati Uniti e provare a fare tutto il possibile. Nel mondo in molti non si rendono realmente conto di quanto sia complicata e orribile la condizione alla quale le persone di colore sono state costrette da così tanto tempo. Voglio fare soltanto un esempio: oggi, 120 anni fa nel North Carolina, veniva approvato un emendamento che stabiliva che le persone di colore avrebbero dovuto superare un test di comprensione delle lingua prima di potersi iscrivere alle liste elettorali. Per i bianchi, tutto questo non esisteva, anzi: se eri un analfabeta, ma potevi dimostrare che un tuo parente in passato prima del 1863 aveva avuto diritto al voto, lo ottenevi anche tu. Perché avevano fissato quella data? Perché le persone di colore erano state schiave fino a quel momento, di conseguenza non avevano mai avuto accesso al voto. Erano esclusi a priori. Esistevano delle leggi che per garantire la sicurezza delle donne bianche in strada, vietava agli uomini di colore di uscire di casa: ordinanze rinforzate nei giorni in cui bisognava andare a votare. Sono azioni che facciamo finta di non ricordare o vedere, ma vanno avanti da tempo. Neri, marroni, asiatici, nativi americani - non importa, a nessuno di noi sono state insegnate queste cose. La speranza è che adesso le persone possano rendersi conto di quanto sia complicato e assurdo tutto questo, è l’unica strada per far sì che le cose cambino.

 

Ah, Marco Belinelli non gioca questa sera”. Semplicemente Pop.