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NBA, Montrezl Harrell rivela il motivo della sua assenza: è in lutto per la nonna

CLIPPERS
©Getty

Montrezl Harrell è uscito dalla bolla di Orlando lo scorso 17 luglio e non è ancora rientrato per unirsi agli L.A. Clippers. Il motivo è la scomparsa della nonna a cui era legatissimo: “Gli abbiamo detto di prendersi tutto il tempo che gli serve: lo aspettiamo a braccia aperte” ha detto coach Rivers

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Gli L.A. Clippers sono la squadra che più sta subendo le conseguenze del coronavirus, visto che due membri chiave della squadra come Lou Williams e Montrezl Harrell non sono ancora scesi in campo nelle due partite disputate dalla squadra di coach Doc Rivers. Ma mentre Williams è alle prese con i 10 giorni di quarantena dopo la sua “deviazione” ad Atlanta per comprare delle ali di pollo fritte (almeno ufficialmente), Harrell non ha ancora fatto ritorno a Orlando e il suo rientro sul parquet ancora non ha una data. Come scritto da lui stesso sui social, Harrell è ancora in lutto per la morte della nonna a cui era legatissimo e non è nelle condizioni emotive per scendere in campo. Della sua situazione ha parlato a lungo anche coach Rivers: “Tutti qui dentro mi chiedono quanto tornerà Trez, e la mia risposta è sempre la stessa: quando sarà pronto e se la sentirà. Non puoi giocare se non sei mentalmente a posto. Sua nonna era estremamente importante per lui: gli ho detto che gli vogliamo bene e di prendersi tutto il tempo necessario. Quando sarà pronto, lo aspetteremo a braccia aperte”.

Le parole di Harrell su Instagram e quelle di Rivers: "La salute mentale non è taboo"

Nel suo messaggio su Instagram lo scorso venerdì, Harrell aveva scritto di non sapere quando sarebbe riuscito a smettere di piangere. “Mi sento perso e vuoto. Eri la mia regina, la mia migliore amica, la mia luce nel buio. Non ho mai passato un periodo senza averti al mio fianco. Non so come ne uscirò, ma devo trovare il modo. Perderti non renderà facile nessuno dei giorni in cui mi sveglierò”. Una situazione emotiva difficile da gestire e che coach Rivers intende trattare in maniera estremamente seria: “La salute mentale è una questione che non è stata affrontata abbastanza nella nostra lega. Non solo per i giocatori, ma anche per gli allenatori. Non so perché è sempre stato taboo, ma dobbiamo fare un lavoro migliore nel far capire quale sia la situazione. Abbiamo avuto tre eventi giganti nelle vite dei nostri giocatori [oltre a Harrell e Williams, anche Patrick Beverley è uscito dalla bolla per un lutto, ndr]: il mio lavoro è di dimenticare la parte da allenatore e sostenerli come uomo. Abbiamo diversi terapisti nello staff, la NBA ne mette a disposizione uno a tempo pieno e dovremmo sfruttare la possibilità”.

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