NBA, LeBron James elogia i Raptors: "Sono campioni per un motivo, non solo per Kawhi"
PAROLELa convincente vittoria contro i Lakers ha riacceso i riflettori sui Toronto Raptors, ricevendo gli elogi di LeBron James: "Sono una grande squadra senza se e senza ma. I media non ne parlano perché Kawhi se ne è andato, ma i giocatori sanno che tipo di squadra siano". Coach Nurse però vede del potenziale: "Siamo difficili da battere e possiamo fare ancora meglio"
Durante i lunghi mesi della sospensione della stagione, le tre squadre indicate da tutti come le principali contender per il titolo sono state le due squadre di Los Angeles e i Milwaukee Bucks. C’è una squadra però che si sente legittimamente parte di quel gruppo e intende dimostrarlo fino all’ultimo: i campioni in carica dei Toronto Raptors. La prima partita nella bolla dei canadesi non ha fatto altro che riaccendere i riflettori sulle loro qualità, passate un po’ sotto traccia per la mancanza di una superstar del calibro di Kawhi Leonard, Giannis Antetokounmpo o LeBron James. È stato proprio il Re — uno che in carriera spesso ha torturato i canadesi, specie con la maglia dei Cleveland Cavaliers — dopo la sconfitta per 107-92 a sottolineare le qualità dei Raptors: “Sono una grande squadra, senza se e senza ma. Sono allenati estremamente bene e hanno il DNA dei campioni: non si può mai togliere alcun merito a una squadra che vince il titolo. Ma anche prima dello scorso anno avevano giocatori con esperienza da playoff, gente che ha giocato grandi partite anche fuori dalla NBA. Penso a Marc Gasol, che non ha fatto altro che giocare gare importanti per tutta la sua vita. I media forse non parlano di loro perché Kawhi se ne è andato, ma i giocatori di questa lega sanno che tipo di squadra siano. C’è un motivo se sono i campioni in carica”.
La difesa dei Raptors e la fiducia di Nurse: "Possiamo fare meglio"
Il motivo è soprattutto la loro eccezionale difesa, capace di adattarsi a qualsiasi tipo di avversario e priva sostanzialmente di punti deboli in tutta la rotazione. I Raptors ne hanno dato dimostrazione tenendo i Lakers al loro minimo stagionale con il 35.4%, di cui 10/40 dalla lunga distanza con soli 17 assist a referto. Una prestazione soffocante specialmente nei confronti delle due stelle gialloviola: James ha chiuso con 20 punti, 10 rimbalzi e 5 assist, ma ha commesso 4 palle perse e un plus-minus di -20; Anthony Davis addirittura solo 14 punti dopo i 34 contro i Clippers, con soli 7 tentativi dal campo di cui due a segno. Meglio di così è difficile difendere per chiunque.
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Dove i Raptors possono fare molto meglio è in attacco, dove comunque sono riusciti a produrre un parziale di 21-5 per spaccare in due la partita nell’ultima frazione di gioco. Grande protagonista è stato Kyle Lowry, autore di una prestazione “vintage” da 33 punti, 14 rimbalzi e 6 assist, guidando i suoi con una leadership eccezionale e un carisma straordinario. Basterà per ribadire a tutti che i Raptors non intendono abdicare tanto in fretta? “Sì, forse” ha detto coach Nick Nurse sulla mancanza di attenzione nei confronti dei suoi. “Non penso che in tanti si accorgeranno di quello che stiamo facendo, sembra che non succeda mai, ma va bene così. Ci piace giocare a basket e ci piace competere: sappiamo di essere difficili da battere e possiamo ancora fare meglio di così. C’è stato un momento nel secondo quarto in cui mi sono detto: ‘Stiamo tirando col 30% e stiamo vincendo’. La difesa serve a questo, per tenerti in piedi nei momenti difficili. Ma non abbiamo ancora raggiunto il nostro picco”.