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NBA, caso Jacob Blake, George Hill e Donovan Mitchell critici: "Cosa giochiamo a fare?"

NBA
©Getty

L'ennesimo episodio di brutalità e violenza da parte della polizia, avvenuto non lontano da Milwaukee, scatena l'ira della guardia dei Bucks, che mette in dubbio la scelta fatta dai giocatori di terminare la stagione in un clima sociale così complesso: "Siamo qui a giocare nella bolla come se niente fosse: ma le cose devono cambiare". Della stessa opinione Donovan Mitchell: "Al diavolo i playoff!", scrive su Twitter

L’ennesimo episodio di brutalità della polizia nei confronti di un uomo afroamericano — Jacob Blake, colpito alle spalle da 7 proiettili davanti ai suoi tre figli — ha riacceso lo sdegno (a dir la verità mai sopito) di tutta America, NBA compresa. Solo che questa volta — insieme alle mille voci di denuncia, pronte a ribadire la necessità di un cambiamento — le parole pronunciate dalla guardia dei Milwaukee Bucks George Hill e dalla superstar degli Utah Jazz Donovan Mitchell per la prima volta sembrano mettere addirittura in dubbio la scelta fatta dai giocatori NBA di terminare la loro stagione — isolati nella bolla di Orlando — mentre i crimini a sfondo razziale continuano a insanguinare le comunità di tutta America. “Cosa possiamo fare? Non possiamo fare nulla — si è sfogato un frustratissimo Hill — e anzi, mi chiedo cosa siamo venuti qui a fare, a essere onesti. Entrare nella bolla non ha fatto che distogliere l’attenzione da quelli che sono i veri temi su cui dovremo confrontarci. Ormai però siamo qui, quel che è fatto è fatto, e da qui non possiamo far nulla: di certo però, quando tutto questo sarà finito, bisognerà fare qualcosa. Il mondo deve cambiare, l’operato della polizia deve cambiare. Noi, come società, dobbiamo cambiare. Al momento non sta succedendo niente di tutto questo: giorno dopo giorno i morti aumentano, senza che nessuno ne paghi le conseguenze e senza che nessuno sia ritenuto responsabile. Questo è quello che deve cambiare”.

Di fronte alla tragedia dei continui crimini a sfondo razziale, a Hill appare immediatamente senza senso anche l’inseguimento al titolo NBA dei suoi Milwaukee Bucks, tra le squadre favorite per il titolo 2020: “Finché le cose non migliorano, anche noi come squadra non riusciremo a esprimerci al meglio. Vedere quello che è successo in Wisconsin [l’episodio che ha visto come vittima Blake è avvenuto a Kenosha, 45 minuti d’auto dal Fiserv Forum, la casa dei Bucks, ndr] mi ha spezzato il cuore. Siamo qui che giochiamo nella bolla, e cerchiamo di portare all’attenzione i giusti messaggi di giustizia sociale ma vedere quello che continua ad accadere per le strade — con noi che scendiamo in campo a giocare come se niente fosse — rende tutto ancora più confuso e complicato”.

Orlando, FL - AUGUST 24: Giannis Antetokounmpo #34 of the Milwaukee Bucks celebrates during the game against the Orlando Magic during Round One, Game Four of the NBA Playoffs on August 24, 2020 in Orlando, Florida at The Field House. NOTE TO USER: User expressly acknowledges and agrees that, by downloading and/or using this Photograph, user is consenting to the terms and conditions of the Getty Images License Agreement. Mandatory Copyright Notice: Copyright 2020 NBAE (Photo by Joe Murphy/NBAE via Getty Images)

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Il tweet di Donovan Mitchell

Un’opinione condivisa apparentemente anche dalla star dei Jazz Donovan Mitchell, da sempre molto vocale nel suo supporto alle proteste della comunità afroamericana. Postando su Twitter la sua reazione allo scioccante video degli spari a Blake, Mitchell ha scritto: “Al diavolo le partite e i playoff NBA!!! Tutto questo mi fa schifo, è questo il vero problema: domandiamo giustizia!”.

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