NBA, Chris Paul: “Abbiamo fatto qualcosa di importante, stanchi di vedere certe scene"
le paroleL’All-Star dei Thunder, massimo rappresentante della NBPA, ha raccontato le emozioni e le difficoltà degli ultimi due giorni: “È stata un’occasione per crescere. La gente dice che non dobbiamo lamentarci perché prendiamo un sacco di soldi, ma siamo degli essere umani anche noi, con dei sentimenti”
Il presidente dell’associazione giocatori è stato tra i primi a parlare, subito dopo l’annuncio ufficiale da parte di NBA e NBPA riguardo il ritorno in campo per completare i playoff. Parole emozionate arrivate al termine di 48 ore estenuanti: “Nei 15 anni che ho trascorso in NBA non avevo mai vissuto una situazione simile. Non ero la persona più anziana a prendere parte alle riunioni, c’era chi come Udonis Haslem è più grande ed esperto di me. Ma le voci che ho ascoltato non le dimenticherò mai. Sarà qualcosa che ricorderò per sempre. Abbiamo avuto l’occasione di leggere, ascoltare e vedere le immagini del “Cleveland Summit” [la riunione a supporto della decisione di non partire per il Vietnam da parte di Muhammad Ali a cui parteciparono i più famosi sportivi afroamericani nel 1967, ndr]: abbiamo visto cosa hanno fatto quelli che sono venuti prima di noi e quanta forza avessero i vari Muhammad Ali, Jim Brown e Kareem Abdul-Jabbar. Non sto dicendo che siamo come loro, ma quello che stiamo facendo in NBA è lo stesso molto importante. Abbiamo dato un’opportunità ai più giovani di vedere come si possa essere uniti e compatti, parlando e chiedendo che ci siano dei veri cambiamenti, delle azioni concrete. Tutto questo perché siamo stanchi. Quando dico “stanchi”, non ne faccio certo una questione di condizione fisica, ma siamo stanchi di vedere le stesse cose succedere ancora una volta, e poi di nuovo ancora, chiaro?”.
Chris Paul poi prosegue: “Ho avuto la fortuna e l’onore di parlare con il padre di Jacob Blake ed è stato davvero molto toccante. È sempre emozionante, soprattutto quando sei un uomo di colore e conosci bene cosa voglia dire, così come quando parla George Hill e spiega il senso dell’essere afroamericani: è un uomo ferito. Lo siamo tutti, oltre che essere stanchi di vedere le stesse scene. Le persone da noi sia aspettano che sia tutto ok soltanto perché portiamo a casa un bel po’ di soldi. Ma noi siamo degli essere umani, abbiamo dei sentimenti e io sono onorato di aver avuto l’opportunità di parlare con ognuno di loro e di confrontarmi in quella stanza, senza fare semplicemente quello che si avvicina agli avversari e dice frasi di circostanza tipo: “Buona fortuna per la partita di oggi””. Per due giorni le frasi di circostanza sono state accantonate.