NBA, Michael Jordan "voce della ragione" tra giocatori e proprietari
RETROSCENASecondo quanto riportato da ESPN, Michael Jordan ha svolto un ruolo cruciale come mediatore tra i giocatori e i proprietari per migliorare il dialogo tra le parti, contattando direttamente Chris Paul e Russell Westbrook e portando le loro ragioni ai proprietari per rinnovare l’impegno a favore della giustizia sociale e razziale
I mesi della pandemia ci hanno fatto riscoprire le imprese di Michael Jordan come giocatore grazie alle storie di The Last Dance, ma oggi il suo ruolo è molto diverso. MJ infatti è proprietario di maggioranza degli Charlotte Hornets — nonché unico "majority owner" afro-americano di tutta la lega — e ricopre anche il loro di capo dell’NBA Labor Relations Committee, praticamente il rappresentante dei proprietari nelle relazioni con le altre parti che compongono la NBA, a partire dall’associazione giocatori. Proprio per essere stato il più grande giocatore di basket nella storia del basket e per essere l’unico proprietario afro-americano della NBA, secondo quanto riferito da ESPN Jordan ha ricoperto un ruolo cruciale come mediatore tra le parti, agendo da "voce della ragione" per far comprendere le rimostranze dei giocatori presso i suoi colleghi proprietari. “In questo momento ascoltarli è più importante che parlare” ha detto MJ ai suoi colleghi, contattando in prima persona tanto Chris Paul (capo dell’associazione giocatori) che Russell Westbrook (uno dei giocatori più ascoltati della lega), entrambi legati al suo brand di abbigliamento sportivo.
"Michael è la persona perfetta per questo ruolo" ha detto un dirigente della NBA che ha partecipato alle discussioni tra giocatori e proprietari. “È stato un giocatore di altissimo profilo ed è proprietario di una squadra di un mercato piccolo. Ha grande credibilità sia con i giocatori che con i proprietari”. La sua mediazione ha portato a un sostegno unanime da parte dei proprietari delle proteste dei giocatori, cercando nuovi modi per amplificare ancora di più le voci dei giocatori. Dopo aver creato un fondo da 300 milioni di dollari in 10 anni a sostegno delle imprese gestite da afro-americani, è possibile che i proprietari mettano ancora più soldi sul tavolo a sostegno del movimento Black Lives Matter, ad esempio aiutando economicamente le iniziative dei giocatori e/o aumentando ancora di più il fondo appena creato (che al momento richiede uno “sforzo” di un milione all’anno per ciascuna squadra per un decennio: i giocatori ritengono che si possa fare di più) o usando il loro potere politico per portare un cambiamento negli stati nei quali agiscono. Jordan ha espresso ammirazione per l’attuale generazione di giocatori per la loro decisione di prendere una posizione così forte sulle questioni sociali, ma lui come molti altri proprietari si è detto a favore di continuare la stagione, credendo che avere le partite dia la piattaforma migliore e più visibile per portare a un cambiamento sociale.