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NBA, Kevin Durant: "LeBron era il top, raggiungere il suo livello mi ha reso migliore"

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©Getty

Intervenuto al podcast "The Corp", la superstar dei Brooklyn Nets ha ricordato di quando - ancora 15enne e neppure in grado di far parte della prima squadra del suo liceo - sentì per la prima volta definire "LeBron James il prossimo Michael Jordan". "Da allora ho voluto diventare bravo quanto lui, per poterlo sfidare da pari a pari"

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Il rapporto a distanza tra Kevin Durant e LeBron James è sempre stato complicato. Non perché i due non si rispettino, anzi — si erano anche allenati insieme in estate — ma perché in molti vedono nelle polemiche spesso alimentate dalla superstar oggi ai Nets online una sorta di frustrazione per non essere considerato al pari (se non migliore) del suo collega ora ai Lakers. D’altronde Durant — in maglia Golden State Warriors — i Cavs di James li ha sconfitti due volte su due sul palcoscenico più importante che il basket NBA conosca, quello delle finali NBA, entrambe conclusesi con l’allora n°35 dei californiani campione NBA e MVP della serie finale. “Measuring stick”, si dice negli Stati Uniti, ovvero una sorta di unità di misura in base al quale si finisce per valutare anche i successi e la carriera di un giocatore.

LeBron James è stato questo per Kevin Durant, e il n°7 dei Nets lo ha candidamente ammesso durante un suo intervento al podcast “The Corp”: “Avevo 15 anni, ricordo che stavo guardando ESPN dove parlavano di questo LeBron James, definendolo come il prossimo Michael Jordan. Al tempo io non giocavo neppure nella prima squadra del mio liceo, ero alto 1.88 e sarei entrato in prima squadra soltanto quell’anno. E qui mi veniva detto che lui era il giocatore più forte: il mio obiettivo divenne diventare bravo quanto lui, poterlo sfidare da pari a pari a un certo punto della mia carriera. Nella mia testa alla fine c’è sempre stato questo pensiero — ammette Durant — mi allenavo e giocavo con questo obiettivo: perché lui era il prossimo Jordan, così mi avevano detto, e io volevo arrivare a quel livello”.

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Due tiri da tre punti decisivi — proprio in faccia a LeBron James — in finale NBA (sempre in gara-3, sia nel 2017 che nel 2018), hanno dato l’impressione a molti che KD avesse addirittura effettuato il sorpasso sul suo storico avversario, ma l’infortunio alle finali 2019 e poi un anno di lontananza dal parquet — con LeBron James a guidare i Lakers al miglior record a Ovest —hanno riportato il dibattito a favore del giocatore di Akron. Fin quando Durant non tornerà di nuovo in campo, con l’obiettivo di sempre: far meglio di LeBron James.

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