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NBA, Rockets-OKC posticipata per protocollo sicurezza Covid

coronavirus

La decisione della Lega dopo che i test Covid di tre giocatori dei Rockets hanno dato risultato "positivo o inconcludente" e altri quattro sono stati messi in quarantena. Con James Harden non schierabile per aver violato il protocollo di sicurezza (partecipando a una festa senza mascherina) Houston non arrivava agli otto giocatori disponibili necessari per giocare

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La partita in programma nella notte tra Houston Rockets e Oklahoma City Thunder è stata posticipata dalla NBA "in conformità ai protocolli di salute e sicurezza della Lega". La decisione è arrivata dopo che i tamponi di tre giocatori dei Rockets (uno senz'altro quello della matricola Kenyon Martin Jr.) hanno dato esito "positivo o inconcludente" al coronavirus nell'ambito del programma di test della NBA. Seguendo il protocollo di tracciamento dei contatti poi - ha fatto sapere la NBA nel comunicato sul rinvio della partita - altri quattro giocatori sono stati messi in quarantena, tra cui anche i due nuovi arrivi John Wall e DeMarcus Cousins (per il momento però entrambi negativi al tampone) oltre al rookie Jae'Sean Tate e a Mason Jones, titolare di un contratto two-way. Altri guai in casa Rockets arrivano alla voce James Harden, non disponibile "a causa di una violazione dei protocolli di salute e sicurezza": il "Barba" ha partecipato a una festa senza mascherina e per questo ha ricevuto 50.000 dollari di multa dalla NBA). Avendo anche Chris Clemons infortunato (rottura del tendine d'achille) i Rockets - spiega sempre la NBA - non avevano gli otto giocatori disponibili necessari per poter scendere in campo. Da qui la decisione del rinvio. Houston ora è attesa a Portland nella notte tra sabato e domenica (sempre che riesca a recuperare il numero minimo di giocatori per scendere in campo) mentre il nuovo esordio stagionale dei Thunder avverrà a Charlotte