
NBA, risultati della notte: i Lakers vincono ad Atlanta, Phoenix batte Dallas allo scadere
LeBron James e Anthony Davis combinano per 46 punti nel successo contro gli Hawks, tutto facile per i Bucks con i Blazers. Devin Booker realizza la tripla decisiva a 1.5 secondi contro i Mavs, Houston ne segna 28 contro OKC e fa sei vittorie in fila, Charlotte batte Miami all’overtime grazie a un super Malik Monk, De’Aaron Fox segna 38 punti e regala ai Kings il quarto successo nelle ultime cinque. Chicago e Cleveland superano in casa New York e Minnesota. Di seguito il racconto e gli highlights della notte NBA

ATLANTA HAWKS-LOS ANGELES LAKERS 99-107 | Dodicesima vittoria su 14 gare disputate lontano dallo Staples Center dai Lakers che vincono con merito anche in Georgia a casa degli Hawks, trascinati dai 25 punti di Anthony Davis (implacabile con il suo 10/14 al tiro) e dai 21 con 7 rimbalzi e 9 assist di LeBron James - alla 22^ sfida consecutiva da almeno 20-5-5 che gli permette di eguagliare la striscia da record in NBA detenuta da… LeBron James!
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Il n°23 dei Lakers è anche l’autore della tripla che a meno di 70 secondi dal termine regala il definitivo allungo ai gialloviola che si portano sul +4 e riescono nel migliore dei modi a gestire il vantaggio. Merito soprattutto della capacità di proteggere il ferro: i campioni in carica infatti concedono meno di 100 punti per l’ottava volta in questa stagione, raccogliendo l’ottavo successo e allungando a 31 la striscia di vittorie quando la difesa mantiene sotto la tripla cifra gli avversari (seconda striscia più lunga in attività dopo quella da 35 dei Bucks)
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Ad Atlanta quindi non basta un ispirato Trae Young, autore della tripla che aveva riportato a contatto gli Hawks sul 98-97 nel finale in un match per lui da 25 punti e ben 16 assist (massimo stagionale, di cui uno spettacolare dietro la schiena che lo ha portato a esultare ben prima che il pallone trovasse il fondo della retina). Young è uno dei quattro giocatori in doppia cifra in casa Hawks, che raccolgono anche 22 punti da John Collins e 16 con 13 rimbalzi da Clint Capela

Prestazione opaca al tiro per Danilo Gallinari, che prova in tutti i modi a incidere nei 19 minuti che gli vengono concessi in uscita dalla panchina: l’azzurro tira 2/10 dal campo e trova il fondo della retina soltanto con due tentativi dalla lunga distanza, chiudendo così con sei punti a referto a cui aggiunge un paio d’assist a fronte di tre palle perse e un -8 di plus/minus che in parte racconta l’incapacità delle riserve di Atlanta di cambiare l’inerzia del match
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DALLAS MAVERICKS-PHOENIX SUNS 108-109 | Partita spettacolare e divertente tra Dallas e Phoenix, vinta dai Suns a 1.5 secondi dalla sirena grazie alla tripla decisiva messa a segno da Devin Booker - che permette così agli ospiti di bissare il successo raccolto meno di 48 ore prima sempre a danno dei texani nonostante il -11 nel punteggio toccato nel secondo tempo, che tuttavia non ha impedito alla squadra dell’Arizona di conquistare il terzo successo consecutivo
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Booker, al rientro dopo quattro partite saltate a causa di un problema al bicipite femorale, ha sfruttato al meglio la fiducia e l’assist di Chris Paul, mandando a bersaglio - in un match da 24 punti complessivi - il quinto canestro della sua carriera del pareggio o del sorpasso realizzato negli ultimi cinque secondi di quarto periodo o overtime. Soltanto Russell Westbrook ne ha realizzati più di lui da quando il n°1 dei Suns è entrato nella lega
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Fanno meritatamente festa nello spogliatoio di Phoenix a fine gara, trascinati da un sempre più convincente Chris Paul - già leader del gruppo e autore di un match da incorniciare da 34 punti (massimo in stagione), condito con 9 rimbalzi, 9 assist, un paio di recuperi e un mortifero 14/20 dal campo con 4/7 dall’arco. Se mai esistesse una partita perfetta, quella CP3 andrebbe davvero molto vicina a quella descrizione, con i Suns attorno a lui abili ad approfittarne mandando altri cinque giocatori in doppia cifra
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Si fa invece sempre più complicata la situazione in casa Dallas Mavericks, che incassano così la nona sconfitta nelle ultime 11 partite e si allontano sempre più dalla zona playoff. Luka Doncic sbaglia il tentativo del controsorpasso sulla sirena, fermo a quota 25 punti segnati in un match da 7/19 al tiro, una sola tripla a segno e otto assist a referto. Dietro di lui convincenti almeno nella capacità di muovere la retina anche Josh Richardson da 24 punti e un Kristaps Porzingis da 19 e 10 rimbalzi

MIAMI HEAT-CHARLOTTE HORNETS 121-129 OT | Altra sconfitta inattesa in questo inizio di stagione per i Miami Heat, incapaci di sfruttare al meglio il 24-7 di parziale che aveva permesso alla squadra della Florida di risalire da -7 a +10 nel punteggio nell’ultimo quarto. Alla sirena finale sono 25 punti per Butler, 23 per Adebayo, 19 in uscita dalla panchina per Strus e soprattutto 13 le sconfitte nelle prime 20 gare di una regular season inaspettatamente in salita per i vice campioni NBA
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Nella prima partita da titolare della carriera di LaMelo Ball (14 punti e 7 assist in 31 minuti, in quintetto al posto dell’infortunato Terry Rozier), il vero protagonista in casa Hornets è Malik Monk, che gioca la miglior partita da quando è entrato in NBA: per lui sono 36 punti in uscita della panchina - record per un giocatore di Charlotte - conditi con un letale 9/13 dalla lunga distanza, con tanto di tripla del pareggio alla fine dei regolamentari e canestri decisivi nel 16-8 di parziale che ha regalato la vittoria agli Hornets
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OKLAHOMA CITY THUNDER-HOUSTON ROCKETS 106-136 | Tutto troppo facile per i Rockets contro OKC, in una partita vinta al termine di un primo quarto perfetto a livello offensivo per i texani - autori di 48 punti, ben 33 dei quali arrivati con i piedi oltre l’arco (11/14 dalla lunga distanza, record NBA eguagliato in una singola frazione). Il resto della sfida non cambia la sostanza e permette così a Houston di prendersi il sesto successo in fila
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Alla sirena finale il bottino messo insieme dai Rockets è invidiabile: 28 triple a segno, nuovo record di franchigie e un canestro in meno dal record NBA. Merito dei 25 punti a referto di Eric Gordon, dei 18 a testa di John Wall e di Christian Wood e soprattutto dei dieci giocatori diversi che trovano ritmo e canestri con i piedi oltre l’arco (anche DeMarcus Cousins partecipa alla festa, segnando 17 punti con 5/9 nel tiro da lontano). Decisamente il modo migliore per rispondere sul parquet con i fatti al polemico addio di James Harden
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Resta ben poco da commentare invece nella partita dei Thunder, spazzati via dal parquet in avvio e poi incapaci di trovare le contromisure, né di aver la forza di rimontare uno svantaggio diventato da subito incolmabile. Shai Gilgeous-Alexander è ancora una volta il miglior realizzatore di OKC con i suoi 19 punti, partito in quintetto al fianco del rookie Theo Maledon - uno dei prospetti europei più interessanti entranti nella lega lo scorso novembre e autore di 11 punti, uno dei sei giocatori in doppia cifra tra i padroni di casa

MILWAUKEE BUCKS-PORTLAND TRAIL BLAZERS 134-106 | Successo mai in discussione di Milwaukee contro Portland, che tocca anche le 39 lunghezze di vantaggio nel quarto periodo in un match in cui i Blazers vengono travolti dal tiro dalla lunga distanza dei Bucks. I ragazzi di coach Budenholzer chiudono con 21/42 dall’arco (nessun tentativo porta la firma di Giannis Antetokounmpo, autore di 18 punti con 8/11 dal campo) e mandano in doppia cifra ben sei giocatori, guidati da un ispirato Jrue Holiday da 22 punti, 7 rimbalzi e 6 assist
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I Blazers invece, ancora alle prese con molte assenze, si affidano a un esausto Damian Lillard che gioca 27 minuti (tenuto a riposo per buona parte della ripresa da Terry Stotts) e autore di 17 punti con 6/13 dal campo. Fa decisamente meglio di lui Nassir Little, che gioca di gran lunga la sua migliore partita in carica in NBA: 30 punti a segno (il suo precedente massimo in carriera era 12) con 11/18 dal campo, 5 triple e 6 rimbalzi a referto. Una partita da dimenticare per Portland, ma non per lui
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NEW ORLEANS PELICANS-SACRAMENTO KINGS 109-118 | Sacramento rimonta dieci lunghezze di svantaggio nel quarto periodo e condanna i Pelicans alla 12esima sconfitta su 19 gare in questo complicato avvio di stagione per New Orleans. I padroni di casa non vanno oltre i 20 punti con 20 tiri di un impreciso Brandon Ingram, mentre Williamson ne mette a referto 17 (con una tripla!) conditi con 8 rimbalzi. Troppo poco per evitare il quinto ko delle ultime sette partite
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Il successo conquistato da Sacramento ha un nome e un cognome: De’Aaron Fox, alla sua ennesima prestazione da All-Star in questo straordinario avvio di stagione. Il n°5 dei Kings segna 17 punti in fila nel quarto periodo per riportare a contatto al sua squadra, coronando così nel migliore dei modi una prestazione da 38 punti e 12 assist con 14/24 dal campo, tre triple e quattro rimbalzi in cui ha ancora una volta dimostrato di sapersi far trovare pronto quando più conta
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SAN ANTONIO SPURS-MEMPHIS GRIZZLIES 102-133 | Settima vittoria in fila (nell’anonimato più totale o quasi) da parte dei Memphis Grizzlies che vincono con estrema facilità una partita tutt’altro che scontata contro i San Antonio Spurs. Gli ospiti, che riescono davvero a raccogliere punti e contributi insperati da qualsiasi tipo di giocatore, chiudono con 19 punti di Gorgui Dieng e con 18 del di Brandon Clarke in un match in cui nove dei dieci giocatori scesi in campo per i Grizzlies riescono a mettere una doppia cifra a referto
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Gli Spurs perdono così la seconda gara in fila contro i Grizzlies, superati in classifica a Ovest e scivolati fuori dalla zona playoff (che avevano conquistato come al solito dimostrando longevità e capacità di vittoria contro ogni pronostico). Sono 25 i punti con 10 rimbalzi alla sirena finale per Keldon Johnson, a cui si aggiungono i 14 con 12 tiri di DeMar DeRozan e i 12 con un solo rimbalzo di un LaMarcus Aldridge rimasto sul parquet soltanto 18 minuti

CHICAGO BULLS-NEW YORK KNICKS 110-102 | Dopo la bruciante sconfitta incassata contro i Blazers per mano della doppia tripla nel finale realizzata da Damian Lillard, i Bulls ritrovano concentrazione e voglia contro New York e vincono con merito una partita meno scontata del previsto. I Knicks infatti chiudono con 23 punti di Julius Randle, 18 di Alex Burks e 16 di Immanuel Quickley, cercando invano di evitare la quarta sconfitta nelle ultime cinque gare
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Discorso diverso in casa Bulls che festeggiano il successo arrivato grazie ai 30 punti con 11/18 dal campo e 6 triple a segno di Lauri Markkanen (+16 di plus/minus in 34 minuti sul parquet), a cui aggiungono i 21 di Zach LaVine e i 13 di Coby White - tutti finalmente inseriti in un complesso organico e organizzato di gioco ben congegnato da coach Donovan, nella speranza che Chicago possa tornare a giocarsi quantomeno un posto ai playoff
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CLEVELAND CAVALIERS-MINNESOTA TIMBERWOLVES 100-98 | Collin Sexton segna 26 punti a cui si aggiungono i 23 da massimo in stagione per Jarrett Allen conditi con 18 rimbalzi nel successo in volata dei Cavaliers che rispondono così nel giro di 24 ore al ko subito a Minneapolis contro i T’Wolves. Gli ospiti, ancora senza Karl-Anthony Towns a causa della positività da COVID-19, non vanno oltre i 18 punti con 19 tiri di D’Angelo Russell e i 13 messi a referto dalla prima scelta assoluta Anthony Edwards
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