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NBA, Orlando continua la rivoluzione: dopo 3 anni addio a Steve Clifford in panchina

NBA
©Getty

Due volte ai playoff nei primi due anni, anche un titolo divisionale, ma una terza annata fortemente negativa (solo 21 vittorie su 72 gare) e la volontà della franchigia di ricostruire da zero hanno finito per portare Steve Clifford lontano da Orlando. Ora in Florida è caccia al nuovo allenatore, e il nome di Terry Stotts sembra quello in pole position

Dopo tre stagioni finisce l'avventura di Steve Clifford sulla panchina degli Orlando Magic, una franchigia che già alla trade deadline di inizio marzo aveva dato segni di voler ricostruire completamente da zero un nuovo ciclo. Ceduti Aaron Gordon (a Denver), Evan Fournier (a Boston) e Nikola Vucevic (a Chicago), ora a lasciare la Florida è anche l'allenatore che nell'ultimo triennio aveva guidato la squadra a un titolo della Southeast Division (nel 2018-19) e a due apparizioni ai playoff (con altrettante eliminazioni al primo turno per 4-1), obiettivo invece mancato quest'anno. Il record stagionale dei Magic - 21 vittorie soltanto, a fronte di 51 sconfitte - ha convinto franchigia e allenatore che un cambio di direzione fosse necessario, con le due parti concordi nell'interrompere il rapporto di collaborazione. Nel triennio a Orlando, pur con due partecipazioni ai playoff, il record di Clifford rimane ampiamento negativo (96-131, il 42.3% di percentuale di vittorie), così come negativa a livelli di risultati era stato il precedente quinquennio trascorso sulla panchina degli Charlotte Hornets (196 vittorie, 214 sconfitte, con due approdi playoff). 

Ora in Florida si guarda decisamente al futuro, e un primo nome - di strettissima attualità - è già emerso nella rosa dei candidati a succedere a Clifford sulla panchina dei Magic: è quello di Terry Stotts, appena sollevato dal suo incarico a Portland, allenatore che ha dimostrato proprio ai Blazers di sapere costruire un progetto vincente. A Orlando la strada è lunga, ma la nomina del prossimo capo allenatore sarà proprio il primo tassello di una ricostruzione che deve necessariamente passare dallo sviluppo del nucleo giovane della squadra (da Markell Fultz a Mo Bamba passando per Jonathan Isaac) e da un'estate da protagonisti sul mercato dei free agent. "Batteremo ogni strada, faremo tutto quello che dobbiamo fare", promette Jeff Weltman, l'uomo a capo delle Basketball Operations per i Magic, che poi conclude: "La nostra decisione va letta in un'ottica di allineamento di quelli che sono i piani della franchigia, dal roster alla panchina. Ricostruire vuol dire ripartire da zero, e allora zero dev'essere".

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