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Playoff NBA, Utah Jazz eliminati e distrutti. Mitchell: "Farà male per molto tempo"

PAROLE
©Getty

Gli Utah Jazz sono diventati la prima squadra nella storia dei playoff NBA a sprecare un vantaggio di 25 punti in una "elimination game", vedendo concludersi in maniera brutale una stagione altrimenti trionfale. Donovan Mitchell, eroico con 39 punti su una gamba sola, ha sentenziato: "È peggio rispetto allo scorso anno. Penserò a questa serie anche quando andrò a fare la spesa"

Sembrava tutto perfetto. Dopo la deludente gara-5, gli Utah Jazz avevano approcciato gara-6 nel migliore dei modi, cavalcando un grande inizio da 16 punti di Donovan Mitchell nel primo quarto e staccando gli avversari con una clamorosa fiammata da 21 di Jordan Clarkson nella seconda frazione di gioco, andando all’intervallo con 22 punti di vantaggio sul 72-50. Al primo possesso offensivo della ripresa, poi, Mitchell aveva segnato una tripla impossibile da dieci metri con due uomini addosso, portando i suoi sul +25 — vantaggio toccato poi successivamente con la prima tripla di serata di Mike Conley. Nessuno in quel momento si sarebbe potuto aspettare un crollo come quello della miglior squadra della regular season: negli ultimi 22 minuti di gioco i Jazz hanno concesso 80 punti agli avversari, venendo distrutti dalla serata leggendaria di Terance Mann (39 punti con 7/10 da tre) e dalle improvvisazioni di Paul George (28) e Reggie Jackson (27+10 assist), venendo smontati pezzo dopo pezzo, un possesso alla volta. Tanto è vero che il vantaggio al termine del terzo quarto era di sole tre lunghezze e i Clippers all’inizio del quarto periodo praticamente non hanno trovato opposizione, prendendo il controllo delle operazioni e vincendo alla fine di 12 — un ribaltamento di ben 34 punti nella ripresa, decretando l’eliminazione dei Jazz.

Le parole di Mitchell e Gobert dopo la sconfitta

"Questa partita… questa serie fa più male rispetto a quella dell’anno scorso" ha detto Donovan Mitchell, facendo riferimento alla rimonta da 3-1 subita nella bolla di Orlando per mano dei Denver Nuggets. "Eravamo sopra e abbiamo perso, di nuovo. Questa farà male ancora per molto tempo. Anche quando andrò a fare la spesa, continuerò a pensarci su". Mitchell è stato inquadrato a lungo mentre scuoteva la testa nei secondi finali della partita, parlottando con coach Quin Snyder appoggiato sul tabellone segnapunti. La sua prestazione eroica da 39 punti praticamente su una gamba sola (complice un infortunio alla caviglia mai realmente smaltito) non è bastata per tenere in piedi una squadra che, tolto lui e Royce  O’Neale, non è sembrata giocare con l’urgenza di un gruppo sull’orlo dell’eliminazione, mentre i Clippers hanno giocato come se fossero loro sotto 2-3 nella serie invece che sopra 3-2. “Bisogna dare merito ai Clippers” ha detto Rudy Gobert. “Nel corso della serie sono stati la squadra più dura e più connessa. Sono rimasti insieme anche quando erano sotto 2-0 e hanno continuato a tirare e a fidarsi l’uno dell’altro. Per noi invece questa serie è stata la storia della nostra stagione: se vogliamo fare un passo avanti ai playoff, dovremo migliorare in molte cose. Dovremo imparare da questa esperienza”.

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Gobert è stato “preso in mezzo” per tutto il secondo tempo dallo schema “cinque fuori” dei Clippers, che hanno esposto la sua incapacità di chiudere sul perimetro contro i giocatori perimetrali. Va anche detto però che nessuno dei suoi compagni è riuscito a contenere le penetrazioni degli avversari, costringendolo a rimanere a protezione del ferro e lasciare libero Terance Mann — che ha punito ogni distrazione con un 7/10 da tre che non aveva mai realizzato nella sua vita (nelle prime quattro partite della serie aveva tirato 4/12 per 12 punti complessivi). “È stata una serata difficile sotto ogni punto di vista” ha detto coach Quin Snyder. “Abbiamo chiamato diversi timeout per sistemare la difesa, cercando modi diversi per cambiare il ritmo della partita usando anche la zona. Ma siamo andati in rotazione continuamente e abbiamo lasciato tiri facili per proteggere il ferro. Abbiamo faticato a rimanere davanti agli avversari, poi Mann e anche gli altri hanno segnato i loro tiro. Il 74% da tre [le percentuali dei Clippers nel secondo tempo, 14/19, ndr] è un numero inusuale. Ma ci sono cose che non abbiamo eseguito bene”:

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L’opportunità (irripetibile?) sprecata da Utah

Rimane comunque un colpo durissimo per la stagione dei Jazz, che con il miglior record della lega e una conference senza un chiaro padrone avevano un’opportunità forse irripetibile di tornare alle Finals a 23 anni di distanza dall’ultima volta. È quello che ha ammesso anche Mike Conley, che ha stretto i denti per esserci in gara-6 pur essendo molto lontano dal 100%: “È davvero dura, considerando quello che siamo riusciti a fare come squadra durante l’anno. Avevamo grandi speranze in una stagione che era completamente aperta per chiunque”. Invece sono stati battuti per quattro volte in fila da una squadra che avevano messo sotto 2-0, di cui le ultime due partite senza un due volte MVP delle Finals come Kawhi Leonard in campo. Un’occasione così potrebbe anche non capitare più, e per i Jazz — al netto dei problemi fisici di Conley e Mitchell che sicuramente hanno avuto un peso — adesso si apre una lunga estate di riflessioni.