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NBA Finals, Chris Paul all'esordio assoluto: per lui cifre "alla Michael Jordan"

le parole
©Getty

Il n°3 di Phoenix ha trascinato i Suns al successo, superando il primo quarto da 0 punti segnati e chiudendo con 32 e 9 assist a referto - numeri che un esordiente non faceva registrare alle Finals NBA dai tempi di MJ nel 1991: “Non mi sono goduto del tutto il contesto, ma il pubblico di Phoenix ha trovato il modo per farsi sentire e trasmetterci la loro forza”

Una partita diversa dalle altre, la prima alle finali NBA della sua vita, attesa per 16 lunghe stagioni. Chris Paul non si è fatto prendere dall’emozione e ha risposto presente all’appuntamento più importante della sua carriera: “Ho sbagliato i primi due tiri che ho tentato (errori che ricorda solo lui, verrebbe da dire, visto il risultato ottenuto, ndr), ma noi siamo una squadra e abbiamo dimostrato più volte che le sorti del gruppo non dipendono dalla resa del singolo”. Alla sirena finale sono 32 punti e 9 assist, con il primo quarto da zero punti segnati finito rapidamente nel dimenticatoio e rimpiazzato da statistiche che rimandano a grandi nomi del passato. Oltre i 30 punti a 36 anni ad esempio: come lui soltanto Tim Duncan e Kareem Abdul-Jabbar (per ben sei volte), giusto per non rimpiangere l’idea di essere arrivato troppo tardi sul palcoscenico NBA più importante. “Se devo essere sincero, non mi sono goduto il contesto: ero troppo concentrato sulla sfida e non ho fatto attenzione a ciò che ci circondava. Ma la folla ha fatto di tutto per farsi sentire e devo dire al pubblico di Phoenix che sono riusciti nella loro impresa”. I cronisti a bordocampo in Arizona hanno più volte sottolineato di aver sentito raramente una folla così rumorosa e Chris Paul non ha fatto nulla per provare a placare gli animi.

Anzi. Le sue giocate dal palleggio e i passaggi illuminanti non solo hanno incantato il pubblico, ma permesso a Paul di diventare il primo esordiente nella storia delle Finals con almeno 30 punti e 8 assist dai tempi di… Michael Jordan. Nessun timore reverenziale per un palcoscenico e un avversario dominato per 48 minuti da CP3, corso a farsi medicare la mano durante il terzo quarto (con gli addetti della panchina dei Suns che nascondevano con un asciugamano il punto esatto in cui effettuare la medicazione, per non dare alcun tipo di vantaggio ai Bucks). Paul poi è tornato nel finale sul parquet, riprendendo il discorso da dove lo aveva lasciato, senza mostrare il fianco, né compiere passi falsi. L’emblema della sua prestazione è la palla scippata dalle mani di Khris Middleton in uno dei possessi cruciali del quarto periodo: attacco e difesa, come sempre è stato nella sua carriera e come non poteva che succedere anche nella sua gara d’esordio alle Finals.

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