Considerare "sorprendente" la sconfitta contro la Francia - afferma il capo allenatore della selezione USA, sconfitta 83-76 all'esordio - vorrebbe dire mancare di rispetto alla squadra francese e a tutte quelle ottime squadre ("piene di giocatori NBA") in giro per il mondo: "Il divario si sta restringendo sempre più"
Coach Gregg Popovich aveva detto di aver preparato questa partita per due anni, dalla sconfitta incassata contro la Francia ai Mondiali cinesi del 2019. Evidentemente non è bastato, perché l'avventura olimpica giapponese di Team USA si apre con un'altra sconfitta, ancora contro la selezione transalpina. "Ci sono un sacco di squadre competitive in giro per il mondo, piene di giocatori NBA. È evidente come il gap si stia restringendo ogni anno", commenta l'allenatore dei San Antonio Spurs in trasferta sulla panchina della nazionale a stelle e strisce. E per questo, continua, si definisce "molto più deluso che sorpreso" dal ko incassato all'esordio contro la Francia: "Non capisco chi usa il termine 'sorpreso'. Utilizzarlo vuol dire togliere meriti e sottovalutare il valore della squadra francese, come se ci si aspettasse una nostra comoda vittoria con 30 punti di scarto. Non è così: sono una gran squadra".
Cerca di non far filtrare troppa preoccupazione coach Pop, che però ha visto tre sue stelle - Kevin Durant, Devin Booker e Zach LaVine - terminare la gara con più falli che tiri segnati, condannando così Team USA alla sua prima sconfitta olimpica da quella storica, in semifinale contro l'Argentina, nell'ormai lontano 2004, alle Olimpiadi di Atene. Gli Stati Uniti allora si accontentarono di un bronzo, dietro anche all'Italia: a Tokyo vogliono far meglio, e per questo le prossime due gare - contro Iran e Repubblica Ceca - sono due assoluti must-win. Per evitare una figuraccia epocale.