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NBA, Enes Kanter si schiera a favore del Tibet: niente partite dei Celtics in TV in Cina

IL CASO
©Getty

Il centro turco dei Celtics ha postato un video a favore delle battaglie dei dissidenti del Tibet, indossando in campo delle scarpe con cui chiedere la libertà per quel popolo: frasi che hanno portato alla rimozione dal palinsesto delle partite di Boston della TV cinese - un caso che ricorda quanto successo con il GM Daryl Morey e gli Houston Rockets due anni fa

Secondo quanto riportato da ESPN e dal New York Times, le partite dei Boston Celtics sono state tolte dal palinsesto di Tencent - TV cinese che trasmette le gare NBA nel paese asiatico. Alla base della scelta sembra esserci la pubblicazione di un video a favore delle cause del Tibet postato sul suo profilo Twitter e Instagram da Enes Kanter - il centro turco della squadra di Boston, da anni anche in lotta contro il regime di Erdogan, e sceso in campo nella gara d’esordio contro i New York Knicks indossando delle scarpe personalizzate con la scritta “Tibet libero”. “Sono qui per far sentire la mia voce a favore di cause complicate come quelle che riguardano il Tibet, alle prese con le dure regole imposte dal regime cinese, che privano la popolazione di quelle terre dai più basilari diritti di libertà”: queste alcune delle parole pronunciate da Kanter nel post pubblicato sui social, commenti arrivati in un video pubblicato indossando una maglia raffigurante l’immagine del Dalai Lama.

Le scarpe con cui Kanter è sceso in campo al Madison Square Garden sono state invece realizzate da Badiucao - un artista cinese dissidente, da tempo in contrasto con il governo del suo Paese e che vive da anni in Australia. Il ministro degli esteri cinese, Wang Wenbin, ha spiegato in un’intervista che quello di Kanter è soltanto un tentativo di “catturare attenzione” provando a convincere i media a parlare di lui e che per questo motivo “non vale la pena confutare o rispondere a quanto affermato”. Un intervento chiuso con: “Non accetteremo questo tipo di attacchi per screditare gli sviluppi e i progressi fatti dal governo cinese riguardo la situazione tibetana”. Nel frattempo però, riporta il New York Times, le partite dei Celtics non compaiono più nel palinsesto della TV cinese: via anche le repliche delle sfide giocate nei mesi scorsi e rimosse le future gare dalla programmazione del canale che detiene i diritti dei match NBA in Cina.

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Uno scenario che ricorda quanto accaduto nel 2019, quando a generare lo scontro fu un tweet posta dall’allora GM degli Houston Rockets Daryl Morey, che commentò la complicata situazione di Hong Kong schierandosi dalla parte di chi protestava. In quel caso la Cina pose il veto sulla franchigia texana, la più popolare visti i trascorsi di Yao Ming in squadra, ponendo le basi per uno scontro costato diversi miliardi di dollari alla NBA, fortemente ridimensionata sul mercato cinese per diversi mesi e tornata in TV soltanto nell’estate 2020 durante le fasi conclusive della stagione disputate all’interno della bolla di Orlando. Una sorta di veto che al momento coinvolge ancora i Philadelphia 76ers - attuale squadra per la quale lavora Morey dopo l’addio a Houston - che non viene trasmessa da Tencent. La TV cinese che detiene i diritti NBA, contattata da ESPN, ha declinato ogni commento, così come la stessa lega che terrà sotto controllo gli sviluppi di questa storia.

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