NBA, i risultati della notte: Doncic ferma Memphis, Golden State domina Chicago
Si interrompe a 11 la striscia da record di Memphis, travolta in casa da un super Doncic (27 punti, 12 rimbalzi e 10 assist). Si riscatta Golden State che batte Chicago a domicilio con 42 punti di scarto, non si ferma Phoenix che vince anche a Indianapolis (35 punti di Booker). Miami batte in volata Atlanta nonostante i 18 punti di Gallinari, successo Cleveland a San Antonio, Philadelphia vince contro Boston, Orlando supera Charlotte e torna a sorridere dopo 10 ko . Toronto perde a Detroit, vince Sacramento
CHICAGO BULLS-GOLDEN STATE WARRIORS 96-138 | A meno di 24 ore di distanza dal pesante tonfo contro i Bucks, gli Warriors battono a domicilio i Bulls (prima forza a Est) con una prestazione di squadra entusiasmante: 138 punti a referto, oltre il 56% al tiro complessivo e 39 assist, con ben sei giocatori in doppia cifra - guidati dai 25 in 26 minuti in uscita dalla panchina di Jonathan Kuminga, oltre ai 22 di Jordan Poole, i 21 del papabile All-Star Andrew Wiggins e i 19 con 7/15 al tiro di Stephen Curry
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Peggior serata in questi primi tre mesi di regular season per i Bulls, che dopo il pesante ko contro Brooklyn incassano la sconfitta più ampia della loro stagione (42 punti di scarto), perdendo in oltre per strada Zach LaVine causa infortunio al ginocchio dopo meno di quattro minuti di gioco. Un match da dimenticare, in cui il miglior realizzatore è stato Coby White con 20 punti in uscita dalla panchina, mentre sono 17 con 5/10 al tiro e 7 assist per DeMar DeRozan
INDIANA PACERS-PHOENIX SUNS 94-112 | Phoenix chiude la prima metà di stagione con un successo e con un record invidiabile da 32-9 - il secondo migliore all-time nella storia della franchigia dopo 41 gare. L’ultima vittima sono i Pacers, incapaci di andare oltre i 25 punti di Justin Holiday (con 7/14 dall’arco, i 20 con 19 tiri di Caris LeVert e la doppia doppia da 14+14 di Domantas Sabonis: per Indiana è la terza sconfitta in fila e la nona nelle ultime dieci gare
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Determinante il 23-2 di parziale Suns a cavallo degli ultimi due quarti, ispirato da un Devin Booker da 22 punti nella sola terza frazione. Alla sirena finale sono 35 complessivi con 6/13 dall’arco e 4 rimbalzi, a cui si aggiungono i 27 e 12 rimbalzi di Deandre Ayton e i 12 con 9 assist di Chris Paul: “Sono pagato per fare canestro, ma non ci riuscirei senza gli assist di CP3 e i blocchi di Deandre: lui ha dominato in area nel primo tempo (21 punti) e così ha aperto spazio a me nella ripresa”, racconta Booker - 5° tra le guardie a Ovest nella corsa all’ASG
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MIAMI HEAT-ATLANTA HAWKS 124-118 | Miami parte forte, ma poi è costretta a fare gli straordinari nel finale in volata per battere Atlanta e avvicinarsi a una sola gara di distanza dal primo posto a Est occupato da Chicago: merito dei 24 punti di Tyler Herro (11 dei quali arrivano nell’ultima frazione) e dei 23 con tanto di canestri determinati negli ultimi secondi di Jimmy Butler - rientrato dopo tre partite d’assenza in un gruppo che la prossima settimana ritroverà anche Bam Adebayo
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guagliata la seconda miglior prestazione stagione per punti da parte di Danilo Gallinari che chiude con 18 e 3/6 dall’arco un match in cui aggiunge anche 5 rimbalzi in 34 minuti: con lui in campo Atlanta è +10 di plus/minus, leader in uscita dalla panchina assieme a un Kevin Huerter da 15 punti. Tra i titolari invece sono 24 i punti di Trae Young, 20 quelli di De’Andre Hunteer e 16 con 5 rimbalzi per il chiacchierassimo John Collins - che dopo Cam Reddish potrebbe fare le valigie e andare via dalla Georgia prima della deadline di febbraio
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SAN ANTONIO SPURS-CLEVELAND CAVALIERS 109-114 | Non si fermano più i Cavaliers che continuano a vincere nel loro giro di trasferte a Ovest e condannano gli Spurs a incassate il quinto ko in fila - allontanando così i texani dal quel miraggio playoff che era apparso all’orizzonte a fine 2021. I ragazzi di coach Gregg Popovich non fanno mai canestro per cinque minuti consecutivi nel testa a testa del quarto periodo permettendo a Cleveland di prendersi il quarto successo nelle ultime cinque
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Il volto della vittoria Cavs è ancora una volta quello di Darius Garland - autore di 32 punti con 4/8 dall’arco e 8 assist (altra partita da All-Star per il giovane talento di Cleveland). Al resto pensa sotto canestro Jarrett Allen, principale beneficiario dei suoi passaggi e protagonista da 17 punti e 16 rimbalzi - sempre ottimo al fianco di un Evan Mobley diventato ormai certezza con i suoi 15 punti e 6 rimbalzi (riferimento fondamentale in difesa e non solo)
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San Antonio invece perde ancora una volta una super occasione, non approfittando dei 30 punti di un Dejounte Murray sempre in odor di tripla doppia con i suoi 14 rimbalzi e 8 assist - buona parte dei quali per Keldon Johnson da 18 punti e per Bryn Forbes da 17 in uscita dalla panchina (entrambi con quattro triple a bersaglio nel match). San Antonio sprofonda così al 13° posto a Ovest: detta in un altro modo, tolte OKC e Houston nessuno fa peggio di loro nella Western Conference
PHILADELPHIA 76ERS-BOSTON CELTICS 111-99 | Basta e avanza la super partenza da 32-14 nel solo primo quarto ai Sixers per mettere le cose in chiaro e battere Boston senza affanno, trascinati dai 25 punti e 13 rimbalzi di Joel Embiid che interrompe a otto la striscia di gare da 30+ punti (già record di franchigia eguagliato). Bene anche Maxey da 23 punti, con i padroni di casa che vincono l’ottava delle ultime nove partite. Male i Celtics: 21 punti di Brown e 20 punti di Tatum in quello che è il terzo ko in fila
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CHARLOTTE HORNETS-ORLANDO MAGIC 109-116 | Guidati dai fratelli Wagner (26 punti per Moritz, a cui si aggiungono i 19 e 7 assist di Franz), i Magic battono a domicilio gli Hornets e interrompono una striscia di dieci sconfitte in fila. Gary Harris segna 18 punti, permettendo così a Orlando di tornare a sorridere per la prima volta dopo Natale, oltre ai 12 punti del rientrante Jalen Suggs. Decisivo il 28-18 di parziale nell’ultimo quarto, che taglia le gambe a Charlotte che non va oltre i 23 punti e 8 assist (uno dei quali fantastico) di LaMelo Ball
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DETROIT PISTONS-TORONTO RAPTORS 103-87 | Continua l’ottimo rendimento nel 2022 dei Pistons che battono anche i Raptors e salgono sul 5-3 di record dal 1 gennaio a oggi (dopo aver perso 18 delle precedenti 19). Merito questa volta dei punti in uscita dalla panchina - 21 di Trey Lyles, 13 di Josh Jackson - e soprattutto di una difesa che ha limitato Toronto al 32.2% dal campo di squadra. I canadesi, giunti al secondo ko dopo aver messo in fila sei vittoria, non vanno oltre i 24 punti e 10 assist di Fred VanVleet e i 23 punti e 11 rimbalzi di Pascal Siakam
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SACRAMENTO KINGS-HOUSTON ROCKETS 126-114 | I Kings battono i Rockets e continuano la loro rincorsa al play-in grazie ai 27 punti e 8 assist di De’Aaron Fox (accostato ai 76ers nelle ultime ore in un ipotetico scambio con Ben Simmons) e ai 26 con 13 rimbalzi di Marvin Bagley III - dominante sotto canestro anche grazie alle giocate di un Harrison Barnes da 16 punti e cruciale in alcuni frangenti di gara. A Houston non basta mandare tutto il quintetto in doppia cifra (26 con 8 rimbalzi per Christian Wood) per evitare la quarta sconfitta nelle ultime cinque
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MEMPHIS GRIZZLIES-DALLAS MAVERICKS 85-112 | Si interrompe a 11 la striscia di vittorie consecutive da record dei Grizzlies che, incappati in una serata storta al tiro, non vanno oltre gli 85 punti segnati e il 38% dal campo di squadra, con Ja Morant che firma 19 punti e 8 assist, Desmond Bane che ne aggiunge 16 e davvero poco altro. Merito dei texani che approfittano delle poche energie residue di Memphis, sulle gambe nella ripresa chiusa con 12 punti segnati nel quarto periodo e 30 complessivi dopo l’intervallo lungo
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Il protagonista del 7° successo per Dallas nelle ultime 8 sfide è Luka Doncic - autore di 27 punti (18 dei quali nel secondo tempo con 8/10 al tiro), 12 rimbalzi e 10 assist; 40^ tripla doppia in carriera con i Mavericks, lo stesso numero fatto registrare da tutti gli altri giocatori della storia della squadra texana messi insieme. Lo sloveno è dominante e ispira il maxi-parziale che nella ripresa permette a Dallas di allungare in solitaria al 5° posto a Ovest - lanciando un messaggio a tutta la Conference: i Mavs saranno un osso duro anche ai playoff
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