NBA, risultati della notte: Klay Thompson si sblocca contro i Bucks, Denver e Miami ko
Klay Thompson firma il suo massimo stagionale da 38 punti e sopperisce alla serata no di Steph Curry, interrompendo la striscia di sei successi in fila di Milwaukee. Sconfitte interne per Denver contro Toronto (33 per Pascal Siakam) e per Miami con Minnesota (nonostante i 30 di Tyler Herro). Chicago ritrova Alex Caruso e batte Cleveland, Utah ringrazia i 45 punti di Jordan Clarkson nel successo su Sacramento. Josh Hart si regala il suo massimo in carriera da 44 punti contro Washington
UTAH JAZZ-SACRAMENTO KINGS 134-125 | Dopo la sconfitta a San Antonio, Utah ritrova il calore del proprio pubblico e vince la nona partita consecutiva in casa, nonostante le assenze programmate di Mike Conley e Rudy Gobert in back-to-back. I Jazz resistono dopo un primo quarto in cui i Kings segnano di tutto (73% al tiro, record stagionale) e a un parziale di 11-0 degli ospiti per tornare a -5, ringraziando la miglior serata della carriera di Jordan Clarkson
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Il Sesto Uomo dell’Anno in carica si inventa una partita memorabile da 45 punti con percentuali altissime: 15/21 al tiro di cui 7/13 da tre punti e un perfetto 8/8 dalla lunetta, realizzando il record di franchigia per una riserva e il suo quarto quarantello della carriera uscendo dalla panchina. Insieme a lui ci sono 26 punti per Bojan Bogdanovic, 25 per Donovan Mitchell e 13+21 per Hassan Whiteside (career high per rimbalzi), allungando a nove la striscia di successi ai danni di Sacramento
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Ai Kings privi di Domantas Sabonis per motivi personali non è bastata una grande serata offensiva di squadra, tirando con il 50% dal campo e sfiorando il 40% da tre. Motore dell’attacco è stato ancora una volta De’Aaron Fox, che ha chiuso con 41 punti e 11 assist in poco meno di 42 minuti di gioco tirando 15/32 di cui 5/11 da tre punti, seguito dai 18 di Harrison Barnes. È però nella metà campo difensiva che Sacramento non è riuscita a rallentare il miglior attacco della lega
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DENVER NUGGETS-TORONTO RAPTORS 115-127 | Terzo successo in fila per i Raptors, che dopo un periodo di appannamento post All-Star Game si rilanciano all’inseguimento del sesto posto per evitare il torneo play-in, distante solo una partita. È un parziale di 10-2 a 4 minuti dalla fine della partita a dare loro il vantaggio decisivo, piegando la resistenza dei Nuggets a cui non bastano i 26 punti con 10 rimbalzi di Nikola Jokic e i 16 al ritorno in campo di Will Barton
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Pascal Siakam gioca un’altra partita da trascinatore, segnando 23 dei suoi 33 punti nel solo primo tempo (6 gare in fila con almeno 20 punti per lui) e portando la squadra sulla schiena complice l’assenza di Fred VanVleet, a cui viene risparmiato il back-to-back dopo il successo di Phoenix. Ad accompagnare Siakam sono i 25 di Scottie Barnes e i 21+13 di Chris Boucher, sopperendo anche alla brutta serata di Gary Trent Jr. che segna solo 8 punti con 2/13 al tiro. Denver paga le 19 palle perse, decisive nonostante il 55% di squadra dal campo
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MIAMI HEAT-MINNESOTA TIMBERWOLVES 104-113 | Sconfitta sorprendente per la capolista a Est, avanti anche di 17 lunghezze nel primo tempo grazie a un secondo quarto da 42-25 ma inceppatasi nella ripresa segnando appena 37 punti con il 34% al tiro. Grandi complimenti vanno però anche ai T’Wolves, che mandano otto giocatori diversi in doppia cifra guidati dai 16 di Jaylen Nowell e i 15 di Anthony Edwards conquistando la settima vittoria nelle ultime otto gare, rialzandosi subito dopo il ko a Orlando
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Senza Jimmy Butler, Caleb Martin e Victor Oladipo, a caricarsi la squadra sulle spalle è stato ancora una volta Tyler Herro, autore di 30 punti in uscita dalla panchina di cui 18 nel solo secondo quarto in cui Miami sembrava aver messo le mani sulla partita, a cui si aggiungono i 19+12 di Bam Adebayo e quelli di Max Strus. Unica nota positiva: Markieff Morris è tornato in campo dopo 58 partite saltate per il colpo di frusta a seguito della spinta di Nikola Jokic a inizio stagione, segnando 6 punti (ma con 4 palle perse) in 17 minuti
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CHICAGO BULLS-CLEVELAND CAVALIERS 101-91 | Chicago ritrova Alex Caruso dopo 22 partite di assenza e, pur senza Zach LaVine alle prese col solito ginocchio dolorante, trova anche la seconda vittoria in fila dopo la striscia di cinque ko consecutivi che li aveva fatti scendere al quarto posto a Est. Merito dei 25 punti di DeMar DeRozan e dei 20+14 di Nikola Vucevic contro una possibile rivale al primo turno come Cleveland, a cui non bastano i 25 di Darius Garland (tirando 9/24 dal campo) per evitare l’ottava sconfitta nelle ultime undici
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SAN ANTONIO SPURS-INDIANA PACERS 108-119 | Dopo i festeggiamenti per il record di Gregg Popovich, gli Spurs tengono a riposo Dejounte Murray, Keldon Johnson e Jakob Poeltl, lasciando campo aperto ai Pacers per interrompere la loro striscia di tre sconfitte in fila. Con tanti infortunati anche per Indiana (Brogdon, McConnell e Turner), ci ha pensato Tyrese Haliburton a guidare i compagni con 19 punti e 10 assist, seguito dai 19 di Duane Washington Jr. e i 17 di Buddy Hield. Inutile il massimo stagionale da 26 di Jock Landale per gli Spurs
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PORTLAND-TRAIL BLAZERS-WASHINGTON WIZARDS 127-118 | I Blazers approfittano del back-to-back degli avversari in arrivo da Los Angeles per interrompere una striscia di sei sconfitte in fila che stava cominciando a farsi preoccupante, controllando il match dalla metà del primo quarto in poi. Washington manda sei giocatori in doppia cifra tra cui Kentavious Caldwell-Pope da 26 punti e Kyle Kuzma da 22, ma non riesce a evitare il terzo ko consecutivo complice un altro ex Lakers sugli scudi
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Arrivato all’interno dello scambio per CJ McCollum, Josh Hart si è ritrovato a essere leader tecnico della squadra quasi senza accorgersene, ma si è tolto la soddisfazione di realizzare il suo massimo in carriera da 44 punti (il suo precedente era di 30, superato a metà terzo quarto) con 8 rimbalzi, 6 assist e 4 recuperi in meno di 36 minuti di gioco. Anche gli altri quattro membri del quintetto (tutti undrafted a parte Hart) hanno chiuso in doppia cifra, con 27 punti per Trendon Watford e 20+12 di Drew Eubanks per la prima vittoria post-ASG
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GOLDEN STATE WARRIORS-MILWAUKEE BUCKS 122-109 | Chi avrebbe mai detto che gli Warriors senza Draymond Green avrebbero potuto battere i campioni in carica in una serata in cui Steph Curry segna appena 8 punti con 3/7 al tiro con 4 palle perse? Eppure è esattamente quello che è successo stanotte, con Golden State capace di interrompere la striscia di sei successi in fila di Milwaukee prendendo il controllo del match a metà secondo quarto senza più voltarsi indietro, grazie soprattutto al miglior Klay Thompson della stagione
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Dopo un lungo periodo di comprensibile appannamento a seguito dei due anni e mezzo di assenza per infortunio, il tre volte campione NBA si è sbloccato segnando 38 punti con 15/24 al tiro di cui 8 su 14 dalla lunga distanza, a cui ha aggiunto anche 6 rimbalzi e 5 assist in 34 minuti di gioco. "Non vedevo l’ora di una serata del genere, ma un periodo di 'slump' a metà stagione non intacca il mio ego. Vado comunque in campo per competere" ha detto dopo miglior gara dell’anno
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Paga dividendi anche la mossa di coach Kerr, che inserisce in quintetto Jordan Poole al posto di Jonathan Kuminga e ne riceve 30 punti con 6 rimbalzi e 5 assist, aggiungendo un altro portatore di palla e un altro tiratore sul perimetro (5/10 da tre) per togliere pressione a Curry in serata no. Bene anche Andrew Wiggins con 21 punti (e 2/2 ai liberi!) e Jonathan Kuminga con la doppia doppia da 14+11 in uscita dalla panchina. E da lunedì dovrebbe rivedersi anche Draymond Green
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Milwaukee incappa in una serata in cui viene travolta a rimbalzo (55-39 per i padroni di casa) e viene tenuta al 41% al tiro, nonostante un ottimo 17/44 da tre punti con 27 assist a referto su 38 canestri realizzati. Giannis Antetokounmpo ne segna 31 con 8 rimbalzi e 3 assist, ma non ha la solita efficacia al ferro (9/17 dal campo) e sbaglia un terzo dei 18 tiri liberi tentati, senza riuscire a sopperire alla serata da 18 punti con 19 tiri di Khris Middleton. Brutte notizie in arrivo per DeAndre’ Bembry, uscito a braccia per un infortunio al ginocchio
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Questa la situazione playoff e play-in a un mese dalla fine della regular season
LE CLASSIFICHE COMPLETE)
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