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NBA, Tatum fa autocritica, ma spaventa la spalla. Brown: "Siamo stati immaturi"

NBA

Mauro Bevacqua

©Getty

Il n°0 di Boston, ancora sottotono anche in gara-6, risponde in maniera "sibillina" alla domanda su una possibile operazione estiva alla spalla: "Non credo". Smart invece boccia la serie dei Celtics contro Golden State: "La peggiore dei nostri playoff"

BOSTON - Il banner n°18 dovrà aspettare. L'ultima sconfitta, quella che laurea campioni i Golden State Warriors, arriva sul campo di casa, al TG Garden: per i Celtics un boccone difficile da digerire. "Fa male" è il refrain che esce dalla bocca di tutti i protagonisti ma sono soprattutto Jayson Tatum (ancora una volta sottotono, 13 punti con solo 6/18 al tiro), Jaylen Brown e Marcus Smart a metterci la faccia nel momento più difficile della stagione dei biancoverdi. "Non abbiamo giocato con il giusto equilibrio, io per primo", ammette Tatum. "Troppe palle perse, avremmo sicuramente potuto fare meglio ma quello che so per certo è che ci abbiamo provato con tutte le nostre forze. Arrivare fin qui e restare a mani vuote è dura, ma questo non farà che alimentare la nostra voglia di rivincita l'anno prossimo", assicura il n°0. Che poi viene stimolato in conferenza stampa sullo stato della sua spalla - per capire se e quanto ha influenzato una gara-6 non certo eccezionale. "È stata solo una serata storta", cerca di minimizzare Tatum, che poi aggiunge: "Operarmi in estate? No, non credo", una risposta che vuole essere rassicurante ma che non esclude al 100% la possibilità che il giocatore debba invece sottoporsi a un intervento chirurgico.   

"Golden State ci ha costretto a fare cose che non volevamo fare"

"Non abbiamo giocato la nostra pallacanestro migliore", riassume Marcus Smart. "Anzi, forse questa è stata la nostra serie peggiore, in questi playoff". "Soprattutto in attacco - conferma Jaylen Brown, peraltro autore di 34 punti in gara-6 - ma bisogna dar credito alla difesa di Golden State: ci hanno costretto a fare cose che non volevamo fare, e questo ha portato alle tante palle perse e a tutto il resto". Il n°7 biancoverde poi individua anche un altro punto "debole" di questi Celtics. "A tratti siamo stati immaturi - dice - ma siamo un gruppo giovane, e abbiamo tanto da imparare. Non c'è niente di cui vergognarsi", dice Brown. Che a fine gara ha voluto regalare un abbraccio proprio a Tatum, sicuramente più in difficoltà di lui nell'ultimo atto della serie: "Fa male sapere di non aver giocato al meglio del nostro potenziale, proprio questa gara, l'ultima davanti al nostro pubblico: era una partita che sentivamo di poter vincere ma non ce l'abbiamo fatta. È una giornata difficile per Boston. È una giornata difficile per i Celtics", conclude amaro Brown. Davanti un'estate di riposo e desiderio di rivincita. Per ritornare più forti al via del prossimo campionato. 

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