NBA, Joe Lacob critica la luxury tax, la lega lo punisce con una maxi multa
GOLDEN STATEOspite nel podcast di Andre Iguodala, il proprietario dei Golden State Warriors ha pubblicamente criticato il meccanismo della luxury tax, definendolo come "ingiusto". La lega non ha gradito le parole del campione in carica, multandolo di mezzo milione di dollari per aver discusso pubblicamente del contratto collettivo
Il titolo NBA vinto lo scorso mese ha ripagato la proprietà dei Golden State Warriors di tutti gli sforzi economici fatti per mettere assieme una squadra capace di vincere l’anello, ma questo non significa che i 170 milioni di dollari versati da Joe Lacob alla NBA nel 2021-22 siano stati indolori. Ospite nel podcast di Andre Iguodala e Evan Turner, il proprietario degli Warriors si è infatti lamentato del fatto di aver dovuto pagare qualcosa come 340 milioni di dollari tra stipendi e luxury tax nella stagione appena conclusa. "La cosa più difficile in assoluto è cercare di navigare questa luxury tax, sfortunatamente. Sono appena stato a New York per i lavori della commissione della NBA [per il nuovo contratto collettivo, ndr] e ora come ora c’è questa idea in giro che abbiamo vinto perché abbiamo pagato più di tutti, perché il nostro monte salari era il più alto della NBA. In realtà siamo solo 40 milioni sopra la soglia della luxury tax, che non è poco ma non è neanche astronomico. Abbiamo pagato più di 200 milioni per l’incredibile penale per chi supera la luxury tax ripetutamente. La considero ingiusta e spero che arrivi a chi di dovere: mi rendo conto che è molto conveniente per me dirlo, ma è un sistema molto ingiusto perché noi abbiamo pagato semplicemente i giocatori che abbiamo scelto al Draft e le altre firme in free agency sono state tutte al minimo salariale".
La NBA ci va pesante: 500.000 dollari di multa
Le sue parole sono decisamente arrivate a chi di dovere, ma la reazione non farà piacere a Lacob. La NBA infatti ha comunicato di aver multato il proprietario degli Warriors di mezzo milione di dollari per aver discusso pubblicamente delle trattative sul nuovo contratto collettivo, anche se sembra più un pretesto per punire le sue parole sulla luxury tax. In ogni caso alla Olympic Tower non sono piaciute affatto le sue dichiarazioni, comminandogli la massima multa possibile tra quelle previste dal regolamento della NBA. Altri 500.000 dollari che si aggiungono a quelli che Lacob dovrà già pagare: la luxury tax prevista per il prossimo anno è già a quota 181.3 milioni, e se dovessero estendere i contratti di Andrew Wiggins e Jordan Poole, nel 2023-24 supererebbero facilmente i 200 milioni, secondo i calcoli di Bobby Marks di ESPN.