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Martin Luther King Day: la giocata che nel 1990 ha cambiato le regole NBA

NBA
©Getty

Nella giornata dedicata al ricordo di Martin Luther King Jr. del 1990, Trent Tucker - giocatore dei New York Knicks - realizzò un canestro sulla sirena contro i Bulls di Michael Jordan avendo a disposizione soltanto un decimo di secondo: una giocata che scatenò le ire di Phil Jackson e della dirigenza di Chicago e che culminò con l'introduzione di una regola che porta il suo nome e che prevede che ci siano almeno tre decimi di secondo sul cronometro per tentare un tiro che non sia un tap-in

Il 15 gennaio del 1990, terzo lunedì del mese, si celebrava negli Stati Uniti (e anche in NBA) la giornata dedicata alla figura di Martin Luther King Jr. - con la lega di pallacanestro sempre attenta a questa ricorrenza e con i Knicks scesi in campo in una super sfida al Madison Square Garden contro i Chicago Bulls di Michael Jordan - in quella che era una delle rivalità più accese degli anni ’90. Una partita iconica di quella regular season, vinta da New York sulla sirena con una super tripla firmata Trent Tucker: il particolare di quella giocata fu il tempo d’esecuzione del tiro, visto che ai Knicks sul 106-106 restava soltanto un decimo di secondo sul cronometro e i Bulls si erano quindi preoccupati di non far ricevere Patrick Ewing nei pressi del ferro. Chicago pensava infatti non ci fosse il tempo materiale per ricevere il pallone e tentare un tiro, ma la conclusione contestata anche dalla difesa ospite con una parabola improbabile trovò in quell’occasione il fondo della retina.

L'introduzione della "Trent Tucker Rule": con meno di 3 decimi non c'è tempo per tirare

Cronometrando il tempo d’esecuzione (nonostante come si vede dal video in testa al pezzo, le immagini non fossero le migliori) si vede che il tempo d’esecuzione è di circa 4 decimi di secondo, ma davanti alle proteste di Phil Jackson fu assicurato che tutto era stato svolto in modo corretto: la luce del tabellone infatti si accende quando il pallone è già in volo, dunque canestro valido e vittoria Knicks. Una situazione paradossale che mise la NBA davanti a un dilemma: pareva infatti fisicamente impossibile riuscire a compiere un gesto così complesso in un solo decimo di secondo dal momento in cui si viene a contatto con il pallone e lo si lascia andare. La disputa dunque - persa dai Bulls - divenne l’occasione per aggiungere una nuova regola che ovviamente prese il nome di Trent Tucker (adottata dalla stagione 1990-91): “Per tentare una conclusione in cui il giocatore entra in possesso del pallone per poi cercare la conclusione servono almeno 3 decimi di secondo sul cronometro. Se ne restano meno - due o uno soltanto - gli unici tentativi ammessi sono il tap-in e il lob al ferro”. Situazioni insomma in cui per concludere basta toccare al volo il pallone, prima che il cronometro vada a zero. Quello che immaginavo i Bulls quella sera al Madison Square Garden, marcando Patrick Ewing e lasciando spazio e tempo a Trent Tucker di colpire con un tiro rimasto nella storia del Martin Luther King Day e più in generale della NBA.

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