Nel tentativo di difendere la penetrazione di un avversario, Steph Curry ha ricevuto un colpo sul ginocchio sinistro che gli ha provocato una torsione innaturale. Dopo essere tornato in panchina saltellando su una gamba sola, l’MVP delle ultime Finals è tornato negli spogliatoi insieme allo staff medico: la radiografia non ha evidenziato fratture, ma solo la risonanza magnetica darà gli esiti di quanto accaduto
C’è un nuovo grosso problema in casa Golden State Warriors. Come se una stagione da 50% di record da campioni in carica non fosse abbastanza, Steph Curry è dovuto uscire alla fine del terzo quarto della gara vinta contro i Dallas Mavericks per via di un infortunio al ginocchio che non promette niente di buono. Difendendo contro la penetrazione di McKinley Wright IV, Curry è stato colpito al ginocchio da quello del suo avversario diretto, provocandogli una torsione innaturale che lo ha portato a zoppicare fino alla panchina. Lì è stato visitato dal capo dello staff medico Rick Celebrini e insieme hanno deciso di tornare negli spogliatoi, dai quali non è più uscito chiudendo la sua serata con 21 punti, 7 assist e 7/11 al tiro. La radiografia a cui si è sottoposto già al Chase Center non ha evidenziato fratture, ma solamente la risonanza magnetica potrà determinare l’esito di quanto accaduto e gli eventuali tempi di recupero.
Kerr: "Incrociamo le dita, c’è sempre preoccupazione"
Curry aveva già subito un colpo a quello stesso ginocchio nella partita di due giorni fa contro i Denver Nuggets, anche se coach Steve Kerr non era sicuro che i due eventi fossero collegati. Lui stesso però non ha potuto fare altro che sperare per il meglio: "Ogni volta che un giocatore fa una risonanza c’è un certo livello di preoccupazione" ha detto il coach campione NBA. "Dobbiamo solo aspettare e vedere i risultati. Purtroppo è già successo molte volte nel corso degli anni. Perciò incrociamo le dita che sia tutto ok". Golden State ha già dovuto fare a meno di Curry per 15 partite quest’anno tra riposi programmati e un infortunio alla spalla, rimediando un record di 7 vittorie e 8 sconfitte quando ha dovuto fare a meno della sua stella. Il calendario dice che mancano cinque partite alla pausa per l’All-Star Weekend, dovendo affrontare OKC, Portland, LA Lakers, Washington e LA Clippers: solo la risonanza magnetica dirà se Curry riuscirà a prendervi parte.