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NBA, come Mavs e Lakers arrivano alla supersfida in diretta streaming su Sky

NBA

Dario Vismara

©Getty

La deadline del mercato ha portato grandi novità sia a Dallas che a Los Angeles, con le squadre che hanno cambiato pelle con l’arrivo dei nuovi giocatori. Dall’inserimento di Kyrie Irving al fianco di Luka Doncic all’impatto dei neo-arrivati in gialloviola, scopriamo come arrivano le due squadre al super match da seguire in diretta alle 21.30 sui canali di Sky Sport e in streaming eccezionalmente aperto a tutti su SkySport.it/NBA

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I Dallas Mavericks hanno una cosa che i Los Angeles Lakers vogliono fortemente. E no, non ci riferiamo solamente al ben noto interesse dei gialloviola per Kyrie Irving, da rivisitare in estate quando il nuovo arrivo in casa Mavericks diventerà free agent, ma al sesto posto attualmente occupato dai texani nella classifica della Western Conference. Un posizionamento che permette di evitare i rischi del torneo play-in, obiettivo ambizioso che i nuovi Lakers si sono dati per motivarsi ulteriormente in questo caldissimo finale di stagione. Per questo la sfida di stasera alle 21.30 in diretta su Sky Sport Uno, Sky Sport NBA e in streaming eccezionalmente aperto a tutti su SkySport.it/NBA è di particolare importanza, un appuntamento da non perdere con il commento di Francesco Bonfardeci e Davide Pessina. Una supersfida alla quale entrambe le squadre arrivano cavalcando un momento positivo, reduci da un successo nell’ultima partita disputata e con buoni indicatori di rendimento da quando il mercato ha cambiato la storia delle loro stagioni.

Qui Mavs: un attacco inarrestabile da quando c’è Irving

Sono ormai sei partite che Kyrie Irving ha preso posto nel quintetto base dei Dallas Mavericks (pur con una gara saltata contro Denver per infortunio) e da quel giorno i texani hanno avuto un rendimento di assoluta élite nella metà campo offensiva. Dall’8 febbraio in poi, data dell’esordio di Irving, Dallas ha il quinto miglior attacco della lega con 122.8 punti segnati su 100 possessi, che diventa 130.6 considerando solo i minuti passati in campo dall’ex giocatore dei Brooklyn Nets. Un rendimento offensivo di gran lunga superiore a quello del miglior attacco della lega su base stagionale (quello di Denver a 119.3) propiziato da un incredibile 61% di percentuale effettiva al tiro, il terzo miglior dato della lega nelle ultime sei partite dietro solo a Washington e Boston. I problemi, semmai, sono da ricercarsi nella metà campo difensiva: i Mavericks hanno solamente la 22^ difesa della lega da quando c’è Irving con 118.7 punti concessi su 100 possessi, concedendo alte percentuali al tiro agli avversari e forzando pochissime palle perse.

 

L’aspetto più interessante dell’arrivo di Irving è però la sua coesistenza con Luka Doncic, e fino a questo momento i risultati sono stati più che incoraggianti: i due hanno dovuto attendere un po’ per debuttare assieme, ma nelle tre gare disputate hanno avuto un rendimento strepitoso da +18.2 di differenziale in 148 possessi insieme, complice soprattutto un fenomenale 133.1 di rating offensivo. Il record finora non è stato dalla loro parte, con 3-3 nelle ultime sei gare e solo 1-2 con le due superstar in campo insieme, ma con un attacco di questo livello le vittorie non tarderanno ad arrivare. L’aspetto più positivo? In questa stagione i Mavs hanno sofferto enormemente i minuti senza Doncic, con un differenziale di -3.9 senza lo sloveno in campo; nei 225 possessi giocati da Irving senza Luka, il rendimento è stato di +13.9. È presto, ovviamente, ma segnali incoraggianti ce ne sono.

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Qui Lakers: una nuova-vecchia identità difensiva

Fuori Westbrook, Beverley e Bryant, dentro Russell, Beasley, Vanderbilt e Bamba. Con la deadline del mercato i Los Angeles Lakers hanno cambiato sensibilmente volto, trovando maggiore coerenza all’interno del roster che finalmente può contare su giocatori di complemento che si incastrano bene attorno a LeBron James e Anthony Davis. Nelle quattro gare disputate con i nuovi arrivi in campo (di cui solo due con James, fuori nelle altre per infortunio) sono arrivate tre vittorie, di cui l’ultima particolarmente convincente contro Golden State anche in una serata in cui le due stelle non hanno funzionato (25 punti in due). La buona notizia di queste prime uscite è una certa pericolosità diffusa nel roster gialloviola: sono ben sette i giocatori che viaggiano in doppia cifra di media per i Lakers, dai 10 punti del rientrante Austin Reaves ai 18 di Anthony Davis.

 

Quasi tutti i nuovi arrivati hanno avuto un impatto positivo. D’Angelo Russell è +16.5 su 100 possessi (seppur solamente in 99 minuti), Mo Bamba +15.5 (in 26 minuti “significativi”, quindi non di garbage time) e Malik Beasley +8.1 in 78 minuti (eccellente il suo 41.7% da tre su 9 tentativi a partita), mentre solo Vanderbilt è -8.3 in 85 minuti. Buono anche l’impatto di Rui Hachimura, che è +6.7 in 304 minuti, dietro solamente a LeBron (+12.9) tra i giocatori con più di 100 minuti in stagione coi Lakers. Con Hachimura in campo, in particolare, i Lakers concedono quasi 14 punti su 100 possessi in meno agli avversari rispetto a quando non c’è, un’identità difensiva attorno alla quale i gialloviola stanno costruendo il loro tentativo di rimonta: nelle ultime quattro gare i Lakers hanno la terza miglior difesa della lega a 106.8 punti concessi su 100 possessi, grazie alle cattive percentuali a cui costringono gli avversari (appena il 50% effettivo dal campo) e i pochissimi tiri liberi concessi (13.4 di FT Rate, il dato più basso di tutta la lega). L’attacco non è certamente scintillante (22esimi a 112.3), ma nelle ultime stagioni i Lakers sono stati competitivi solo quando sono riusciti a difendere ad alto livello: con questo nuovo roster, sembrano più attrezzati per farlo e giocarsi fino alla fine un posto in post-season.

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