NBA, la lite tra Kyle Kuzma e Spencer Dinwiddie: ex compagni di squadra, ma mai amici
I due ex compagni di squadra si erano già beccati a gennaio a margine della vittoria Wizards contro i Mavericks (in quel momento la squadra di Dinwiddie, poi passato ai Nets): tornato proprio su quelle parole, il giocatore di Brooklyn è andato giù duro nei confronti di Kuzma che ha analizzato le sue parole e risposto punto per punto via Twitter - sottolineando ancora una volta che essere stati in squadra insieme non vuol dire diventare per forza di cose amici
- A margine della partita persa da Dallas in regular season (quando Dinwiddie giocava ancora ai Mavericks), l'ex giocatore di Washington attaccò i suoi ex compagni spiegando che la loro stagione era già finita e che scendevano sul parquet soltanto per "trovare un modo di prendersi un contratto, non per vincere". Chiaro riferimento al contratto in scadenza di Kyle Kuzma
- Quel messaggio non passò in cavalleria, anzi: Kuzma replicò a stretto giro, sottolineando come neanche i Mavericks in realtà stessero giocando una pallacanestro in grado di garantire grandi successi ai texani. Una previsione che ha poi trovato conferma nelle scorse settimane
- Riprendendo proprio quello scambio di battute risalente a gennaio, Dinwiddie in un'intervista è tornato a parlare del suo ex compagno di squadra, non andando certo per il sottile e regalando ai giornalisti un grande titolo: "Non sei un vero terzo violino a livello NBA in una squadra da titolo, altrimenti i Lakers non ti avrebbero ceduto"
- Un altro passaggio più volte ripreso, inserito all'interno del discorso facendo finta che fosse capitato lì in maniera casuale, è quello relativo alla postseason: "Io sono qui pronto a giocare i playoff, lui no: questi sono fatti"
- Chiamato in causa in maniera così prepotente, il giocatore degli Wizards non poteva tirarsi indietro: molto attivo sui social in questi ultimi giorni (in cui non nasconde di fare il tifo per i Lakers ai playoff), Kuzma ha risposto punto per punto alle accuse che gli sono state mosse
- Risposta alla citazione delle parole che Draymond Green ha dedicato a Gobert (che a sua volta le aveva usate per il giocatore Warriors dopo il pugno dato da Green a Poole a inizio anno): nessuna insicurezza, anzi - il vero "insicuro" è Spencer Dinwiddie (con riferimento al "real estate" legato a una vecchia polemica tra Embiid e Drummond). "Sei tu quello che ha un contrattino da 60 milioni e viene scambiato poco prima che scada"
- Secondo punto sottolineato da Kyle Kuzma: da dove nasce questa conoscenza del modo di vincere da parte di Spencer Dinwiddie, se non ha mai conquistato nulla? "L'unica cosa che hai fatto finora è stata rimbalzare da una squadra all'altra come un pallone"
- Altro passaggio "dell'attacco" a Kuzma: la partecipazione alla postseason. Un merito di cui Spencer Dinwiddie si è appropriato, anche se i Nets la maggior parte delle vittorie le hanno accumulate prima del suo arrivo: "Dici grazie a Durant e Irving, sono loro ad averne vinte 34 con Brooklyn"
- "Più che una seconda opzione, tu sei un secondo playmaker": della seria, se dovessi fare il primo in campo non saresti in grado. Anzi: quando fai la parte della riserva sei un giocatore da otto punti di media...
- L'ultima stoccata poi è quella relativa ai soldi: "Già, spero che a breve arrivino", e poi, dopo aver ribattuto punto per punto a una provocazione apparsa a molti eccessiva, è lo stesso Kuzma a provare a scrivere la parola fine alla polemica. "Basta con quest'odio"
- "L'unico modo in cui potresti passare all'incasso è che la NBA ti conceda l'opportunità di essere pagato in crypto (date un occhio a come va il mercato)", spiega Kuzma, chiosando con un "Forza Philadelphia" - che da oggi avrà un tifoso in più nella sfida al primo turno playoff contro Brooklyn