Steve Kerr starebbe pensando di utilizzare di più il quintetto piccolo - con il suo centro in panchina e Wiggins (due metri) giocatore con più centimetri in campo - che gli ha garantito il 14-0 di parziale nel quarto quarto con cui gli Warriors hanno quasi riaperto gara-1. Una decisione non facile, visto l'importanza tattica, a rimbalzo e da passatore, del lungo di UCLA
Sacrificato sull'altare dello small ball. Potrebbe essere questo il destino di Kevon Looney? La domanda sembra fuori luogo, visto l'eccellente rendimento del centro di coach Steve Kerr in questi playoff e anche in gara-1 contro i Lakers, chiusa nuovamente con oltre venti rimbalzi (23), la quarta volta in otto partite fin qui disputate. Ma un dato ha messo la classica pulce nell'orecchio a Kerr: il parziale di 14-0 degli Warriors nel quarto quarto che ha rimesso in parità una gara che sembrava chiusa (+10 Lakers) è andato in scena quando l'allenatore di Golden State ha richiamato Looney in panchina e ha messo in campo un quintetto con Andrew Wiggins come suo giocatore più alto (solo due metri). E allora l'idea che i campioni NBA in carica non possano permettersi in campo assieme due lunghi non tiratori come Draymond Green e Looney torna di attualità. Certo, un quintetto piccolo potrebbe cercare di aprire il campo il più possibile, attirare Anthony Davis lontano da canestro e dare più spazio alle scorribande di Steph Curry; dall'altra parte, però, senza centimetri Golden State potrebbe soffrire ancora di più l'impatto di Davis e degli altri lunghi gialloviola.
Difficile che Kerr prenda una decisione drastica e si presenti al via di gara-2 senza Looney in quintetto base (rimbalzista fenomenale, ma anche passatore sottovalutato, con gare da 5, 6, 7 e 9 assist in questa postseason) ma qualche situazione tattica potrebbe portarlo a sacrificare ancora il suo centro. Uno a cui nulla è mai stato regalato, nella sua carriera NBA, e al quale neppure il titolo di miglior rimbalzista di questi playoff sembra poter assicurare un posto in quintetto.
