Il rookie dell'anno NBA è arrivato a Miami già per gara-3 nel suo ruolo di Media Ambassador NBA. Ad accompagnarlo alle sue prime finali NBA (da spettatore) il suo agente Mike Miller, ex sia di Heat che dei Nuggets. E Miller non si è tirato indietro quando c'è stato da parlare del futuro internazionale del suo giocatore
MIAMI - Al Kaseya Center Paolo Banchero si presenta nel ruolo di Media Ambassador NBA (lo stesso ricoperto fin qui nella serie da tre altri rookie come Bennedict Mathurin, Walker Kessler e Jalen Williams), accompagnato dal suo agente Mike Miller, che a Miami ha ricordi più che piacevoli (due anelli con gli Heat, nel 2012 e nel 2013 - ma anche due stagioni da giocatore a Denver, per chiudere la carriera). E proprio Mike Miller, oggi un agente NBA, prima del via accetta di rispondere a un paio di domande sul suo "assistito" più famoso, Paolo Banchero, e sul suo futuro a livello internazionale. Ammette di "aver avuto un paio di incontri con Grant Hill" (nuovo n°1 dei USA Basketball) ma "di non aver ancora deciso nulla sul suo futuro: aspettiamo di vedere come si concretizzano le cose", dice, restando molto sul vago. "Anche perché ora andremo anche in Italia..." (Banchero sarà ospite nella giornata del 14 giugno del 20° compleanno di Sky Italia, a Milano). In realtà Miller non accompagnerà Banchero in Italia: "Ho sei giocatori al Draft, un paio probabili scelte al primo giro", dice, ma col giocatore dei Magic si muoverà un uomo del suo entourage.
Banchero intanto - subito portato davanti alle telecamere dei media orientali che affollano il parquet del Kaseya Center prima del via della partita - affida il suo stato d'animo a un tweet: "Le finali sono qualcosa di diverso... Davvero il sogno di ogni giocatore", scrive. E poi aggiunge: "La partita non è ancora iniziata e io sono già qui a bocca aperta davanti a questi campioni". Come un tifoso qualunque. Che un giorno, però, spera di frequentare questi palcoscenici da protagonista.