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NBA Finals, sotto (o sopra) 3-1: Miami si aggrappa all'esperienza di Love e Lowry

NBA

Kevin Love era in campo, con Cleveland, l'unica volta che una squadra, i suoi Cavs, è riuscita a vincere una finale NBA dopo essere finita sotto 1-3. La sue parole sono tra le più ascoltate in casa Heat ora che c'è da compiere la missione (quasi) impossibile

DENVER - Il nome di Kevin Love, di colpo, è sulla bocca di tutti. Non necessariamente per il suo impatto in queste Finals (che comunque c'è stato, da quando è tornato stabilmente in quintetto da gara-2), ma per il suo passato. Una sola squadra ha rimontato da sotto 1-3 in una finale NBA, i Cleveland Cavs del 2016, e lui c'era. Con LeBron e Kyrie (sua, peraltro, la difesa sull'ultimo tiro di Curry in gara-7). "La sua voce nel nostro spogliatoio è tra le più ascoltate, e non da oggi", conferma Max Strus. "È un campione. È un veterano. Le ha viste tutte. Anche Kyle Lowry è stato sul 3-1 in una serie finale, anche se lui in vantaggio [con i Raptors nel 2019, contro Golden State, ndr]. Entrambi ci hanno raccontato le loro esperienze, per motivarci ma anche per aiutarci a comprendere la situazione in cui ci troviamo. La loro voce è importantissima per il nostro spogliatoio". Ma cosa possono dire, Love e Lowry, ai loro compagni: "Di affrontare una partita alla volta", racconta Haywood Highsmith. "Un possesso alla volta, un minuto alla volta, un secondo alla volta - lo corregge Lowry - continuando a credere in quello che è il nostro piano partita". E poi, aggiunge Highsmith, Lowry ha sottolineato anche come non sia facile "neppure per i Nuggets giocare gara-5 nella loro situazione, per via della pressione di giocare in casa". È d'accordo anche Kevin Love: "La partita per chiudere una serie è sempre la più difficile", prima di volgere la sua attenzione alla sua squadra: "Quando sei davvero con le spalle al muro è naturale cercare ovunque delle risposte, delle soluzioni. Credo che per noi domani sia importante partire bene. Se riuscissimo a riportare la serie a Miami, poi saremmo esattamente dove volevamo essere". Il suo ruolo di veterano e leader lo abbraccia senza problemi: "Fin dal primo giorno ho provato a far sentire la mia voce il più possibile. Il consiglio che do ai campagni prima di gara-5? Di non mollare mai, di far di tutto per provare a restare in sella".

Sicuramente più utile di quello di Jimmy Butler, che anche lui una gara-5 di finale NBA (da incorniciare: 35 punti, 12 rimbalzi, 11 assist e 5 recuperi, contro i Lakers nel 2020) l'ha giocata: "Ma non mi ricordo assolutamente nulla. Penso fossi un giocatore completamente diverso, allora, ma comunque non penso al 2020, non penso al 2021, non penso a nulla di tutto questo: mi concentro solo sul qui e ora", dice Butler. Lui è pronto per gara-5. 

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