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NBA, Nowitzki alla Hall of Fame: "Ho schiacciato in testa a Mark Cuban". VIDEO

NBA
©Getty

Sul palco di Springfield, tra commozione e umorismo, il tedesco ringrazia chi l'ha accompagnato nel percorso verso la Hall of Fame. E Nowitzki racconta anche di una vecchia sfida sul parquet con il proprietario dei Dallas Mavericks

Una delle qualità che non è mai mancata a Dirk Nowitzki è il senso dell'umorismo, mostrato anche durante i momenti più complicati della sua lunga carriera. E Nowitkzi ha portato quella tendenza a voler scherzare anche sul palco della Hall of Fame. Nel suo discorso il tedesco ha passato in rassegna tutte le persone che l'hanno accompagnato nel percorso da Wurzburg, Germania alla massima onoreficenza possibile per un giocatore di basket, dedicando ad ognuna di loro una battuta. Da Steve Nash ("Il miglior compagno di sempre, peccato per il taglio di capelli orribile che avevamo al tempo") a Jason Kidd ("Quando sei arrivato a Dallas eri un pò avanti con gli anni, ma te la sei cavata"), che erano sul palco con lui, passando per coach Rick Carlisle ("Allenavi così duramente che mi è toccato ritirarmi") e per il mentore Holger Geschwindner ("Mi hai insegnato tutto ciò che serviva, compreso a suonare il sassofono") fino ai famigliari, a cui Dirk ha dedicato un pensiero nella lingua madre. A scatenare le risate dei presenti, però, è stato un aneddoto che coinvolge il proprietario dei Dallas Mavericks Mark Cuban.

Una schiacciata in testa al proprietario

"Il mio amico Mark Cuban mi ha fatto capire cosa significano coraggio e lealtà" ha raccontato Dirk parlando dello storico proprietario dei Mavs, "quando hai comprato la squadra ti sei presentato al primo allenamento e mi hai chiesto di giocare uno contro uno, io sono andato a sinistra come mio solito e ti ho schiacciato in testa". Cuban, ovviamente presente in platea, ride divertito mentre le telecamere lo inquadrano e Nowitzki ribadisce che "Da quel momento in poi abbiamo avuto un rapporto splendido, perciò...". Il campione NBA 2011 ha quindi concluso il suo discorso ringraziando la moglie e i tre figli a cui, ha sottolineato Dirk, "Sono grato perché mi insegnano un sacco di cose e soprattutto mantengono viva la mia curiosità". 

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