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NBA, Draymond Green rivela "Al Draft non dovevo finire a Golden State"

NBA

Ospite del podcast di Paul George, il veterano degli Warriors rivela come al Draft del 2012 le cose sarebbero potute andare molto diversamente. Se non fosse stato per una serie di coincidenze, la carriera di Green avrebbe potuto prendere tutt'altra direzione

La storia della NBA è piena di giocatori snobbati al Draft e poi rivelatisi delle stelle di primissimo livello, inclusi diversi MVP anche molto recenti. Draymond Green non è mai stato un candidato al premio di MVP, e forse nemmeno una stella di primissimo livello, ma di certo rappresenta uno dei più clamorosi casi di errori di valutazione da parte dei front office della lega. Come noto, il quattro volte campione NBA, veniva scelto alla posizione numero 35 del Draft 2012 e, per lungo tempo, Green si è vantato di saper recitare a memoria tutti i nomi dei colleghi selezionati prima di lui. Non solo, a posteriori non è che quella di Golden State sia stata un'intuizione particolarmente perspicace, perché nel 2012 gli stessi Warriors, prima di Green, sceglievano Harrison Barnes alla 7 e, soprattutto, Festus Ezeli alla 30. Come spesso accade, insomma, il fatto che Green sia finito sulla Baia è stato frutto di una serie di coincidenze. Ed è lo stesso Draymond, ospite del podcast di Paul George, a rivelare che le cose sarebbero potute andare in maniera molto diversa.

"Ho fatto due provini per Indiana" ha rivelato Green, "ed avrebbero potuto scegliermi, erano tra le squadre più interessate. Solo che nel giorno in cui mi sono presentato per il secondo provino, ho acceso il televisore e ho visto che Larry Bird si era dimesso dal ruolo di presidente dei Pacers". Secondo Green, le dimissioni di Bird, arrivate a due giorni dal Draft, avrebbero scombinato i piani di Indiana, che alla fine gli avrebbe preferito Miles Plumlee alla posizione numero 26. "Potevano scegliermi al 100%, ma va bene così perché sono cose che possono succedere" ha infine aggiunto Green, "lo stesso Bob Myers mi ha sempre detto: Draymond, non siamo poi così intelligenti qui agli Warriors, perché altrimenti ti avremmo scelto alla o almeno alla 30° posizione". 

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