Please select your default edition
Your default site has been set

NBA, da "cattivo" a eroe: Brooks (miglior difensore ai Mondiali) scomoda Kobe Bryant

NBA

Ha trascinato il suo Canada al miglior risultato di sempre, una medaglia di bronzo ai Mondiali, e lo ha fatto a suo modo, battendosi come un leone in difesa (tanto che la FIBA lo ha premiato come miglior difensore del torneo) ma scatenandosi anche in attacco (con i 39 punti nel derby per il terzo posto contro gli Stati Uniti). Odiato o amato, non si può non parlare di Dillon Brooks

A Memphis Dillon Brooks si è fatto terra bruciata. Ha sfidato - prima a parole, poi in campo - LeBron James. E ha perso (non secondo lui: "Ho sempre avuto la meglio io"). I Grizzlies lo hanno scaricato, senza troppe cerimonie. Lui - in attesa di prendersi le sue rivincite in maglia Houston Rockets (una se l'+ già presa: un contratto da 80 milioni di dollari per 4 anni) - è partito per Jakarta e Manila per giocarsi i Mondiali con il suo Canada. Ma anche in Oriente l'impatto non è stato facile: dalle tribune del Mall of Asia i tifosi filippini gli hanno spesso riservato fischi a volume altissimo per ogni sceneggiata, ogni protesta, ogni atteggiamento sopra le righe. Fino all'ultima partita, quella con in palio il terzo posto (e la medaglia di bronzo) contro gli Stati Uniti. Quando i fischi si sono tramutati prima in applausi e poi in cori, assordanti: "M-V-P! M-V-P!". Addirittura. Il derby americano contro Team USA potrebbe forse addirittura dare il via a una nuova fase nella carriera di Dillon Brooks. L'ha chiusa con 39 punti, 12/18 dal campo ma soprattutto 7/8 da tre, miglior realizzatore della gara forse più importante nella storia del basket canadese. Lui, che non si sente neppure un attaccante, non almeno quanto si sente difensore: "Il miglior difensore del torneo, del mondo, della NBA", ha affermato durante la manifestazione. Sembrava l'ennesima sparata, ha avuto ragione lui, premiato come tale dalla FIBA al termine della manifestazione. In missione speciale contro i migliori attaccanti avversari, da Luka Doncic in giù. Non disdegnando di segnare, però, più di 15 punti a sera, e tirando quasi il 59% dall'arco nel corso di tutto il torneo. 

Brooks scomoda perfinto Kobe Bryant e il "Black Mamba"

Un torneo dal quale Dillon Brooks esce ingigantito. "Io cattivo? È solo un personaggio, come ha fatto Kobe Bryant creando il 'Black Mamba'. In campo sono così, ma fuori sono una persona che ama la sua famiglia, i suoi compagni. Gli haters? Li ringrazio. Sui social mi hanno attaccato fin dall'inizio: non hanno fatto altro che rendermi più forte, mi hanno motivato", dice oggi. Con l'addio a Memphis la sua carriera sembrava in picchiata, con la medaglia di bronzo al collo dopo Manila Houston è convinta di aver fatto un grande affare. 

leggi anche

Dillon Brooks: "LeBron James? L'ho sempre domato"