Mercato NBA, a che punto è l'estensione di Klay Thompson? Al momento tutto fermo

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Oltre alla composizione del quintetto base, i Golden State Warriors si approcciano al training camp con la questione aperta dell’estensione di contratto di Klay Thompson, che entra nel suo ultimo anno di accordo senza la certezza di rimanere. Al momento però le discussioni tra le parti sono ferme, anche se c’è più di un motivo per l’impasse

I Golden State Warriors approcciano il training camp con la questione ancora aperta del quintetto base ("Ho sei titolari" ha detto Steve Kerr sviando le domande sul ruolo di Chris Paul), ma c’è un altro tema che dominerà le conversazioni: quelle sul futuro di Klay Thompson. Se Draymond Green ha rinnovato il suo accordo con gli Warriors per 100 milioni di dollari nei prossimi quattro anni, infatti, lo stesso non si può dire di Thompson, che nella stagione 2023-24 guadagnerà 43.1 milioni di dollari con la possibilità di presentarsi sul mercato dei free agent nella prossima estate. Questo accadrà se non troverà prima un accordo con la dirigenza di Golden State per estendere il suo accordo, cosa che potrà fare anche a stagione in corso — anche se solitamente certe questioni tendono a essere risolte, con un accordo o un mancato accordo, prima che comincino le partite che contano. Al momento, secondo quanto scritto da Anthony Slater di The Athletic, le trattative sono ferme tra le parti: ci sono state delle discussioni informali ma non si è arrivati né ad un’offerta né ad una controfferta da nessuna delle due parti, e neanche un numero esatto è stato preso in discussione. Sia la squadra che il giocatore non hanno particolare fretta di trovare un accordo e non si sono dati una deadline per l’accordo, anche se la sua free agency può diventare una distrazione nel corso dell’anno — specialmente per una squadra sempre sotto la lente d’ingrandimento come gli Warriors.

L'ostacolo più grande: cosa c'entra il "second apron" con Klay Thompson

L’ostacolo più grosso per un accordo di estensione di contratto, al momento, sono le modifiche apportate dal nuovo contratto collettivo, che puniscono severamente le squadre con un monte salari fuori scala come attualmente sono gli Warriors (ben oltre i 200 milioni di dollari). L’obiettivo imprescindibile per la prossima estate è rimanere sotto la soglia del “second apron”, altrimenti gli Warriors non avrebbero accesso alla mini-mid level per operare sul mercato dei free agent, non potrebbero aggiungere giocatori dai buyout a stagione in corso e vedrebbero congelate le loro scelte al Draft. Al momento però non è chiaro dove sarà la soglia di quel “second apron”: le proiezioni della NBA parlano di una crescita del 4.2% del cap, che posizionerebbe la soglia a 190.5 milioni di dollari, ma molto probabilmente sono stime al ribasso, con una forbice che va dal 5% al 10% di aumento del cap. Ogni punto percentuale “pesa” 1.4 milioni e dà ulteriore spazio di manovra agli Warriors, che attualmente per la prossima stagione hanno impegnati 142.1 milioni di dollari per nove giocatori: la forbice varia quindi dai 42 ai 52 milioni di dollari da poter offrire a Thompson, anche se uno scenario del genere equivarrebbe matematicamente all’addio a Chris Paul (anche lui in scadenza nel 2024).

SAN FRANCISCO, CA - DECEMBER 3: Chris Paul #3 of the Phoenix Suns talks to Head Coach Steve Kerr of the Golden State Warriors during the game on December 3, 2021 at Chase Center in San Francisco, California. NOTE TO USER: User expressly acknowledges and agrees that, by downloading and or using this photograph, user is consenting to the terms and conditions of Getty Images License Agreement. Mandatory Copyright Notice: Copyright 2021 NBAE (Photo by Jed Jacobsohn/NBAE via Getty Images)

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Obiettivo Warriors: Thompson in linea con Green e Wiggins

L’obiettivo di Golden State è quindi cercare di trovare un accordo soddisfacente con Thompson innanzitutto rimanendo al di sotto del “second apron” (altrimenti costruire la squadra diventerebbe impossibile) e allineandolo il più possibile con quanto concordato negli ultimi anni con Andrew Wiggins (109 milioni in 4 anni) e il già citato Green (100 in 4), oltre magari a ritagliarsi dello spazio per trattenere CP3 se l’esperimento dovesse andare per il verso giusto. È possibile che Thompson, reduce da una stagione in cui ha segnato oltre 300 triple (primo in NBA) con il 42.1% di conversione, abbia più mercato rispetto agli altri due, cercando di avvicinarsi il più possibile ai 30 milioni annui, cifra che molto probabilmente non avrebbe problemi a ottenere sul mercato considerato quanto ha preso uno come Fred VanVleet a Houston. Thompson stesso, alla soglia dei 34 anni che compirà il prossimo 8 febbraio e con diversi infortuni gravissimi alle spalle, avrebbe tutto l’interesse a rimanere nell’unica squadra della sua carriera, firmando un accordo lungo che con ogni probabilità lo porterebbe a ritirarsi con gli Warriors — anche lasciando giù qualche dollaro rispetto ad altre possibilità. Le trattative continueranno, insomma, continueranno — ma senza troppa fretta di trovare un accordo.

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