Con Warriors e Thunder in parità Curry si è preso - come c'era da asppetarsi - la responsabilità dell'ultimo tiro. Il suo appoggio al tabellone, con parabola alzata per evitare la stoppata di Holmgren, è andato dentro con 0.2 sul cronometro. Gli arbitri hanno però fermato tutto per una possibile interferernza di Draymond Green, che tocca il ferro quando la palla deve ancora entrare. Dopo la review però il canestro è stato dato buono con la vittoria di Golden State e le proteste di OKC
Sul cronometro del 4° quarto rimanevano solo 2 centesimi di secondo, ma il finale della sfida tra Oklahoma City e Golden State è durato molto di più. Il canestro segnato da Steph Curry, che aveva battuto il marcatore diretto Lu Dort per poi appoggiare la palla al tabellone, è stato infatti inizialmente annullato per una presunta interferenza a canestro da parte di Draymond Green, protagonista di un tentativo di tap-in contrastato da Josh Giddey. Considerata l'importanza dell'azione, però, gli arbitri hanno deciso di rivedere il tutto con l'ausilio del replay. E, tra le proteste del pubblico di casa, hanno finito per convalidare il canestro che è valso la vittoria per gli Warriors. Dietro alla decisione da parte della terna ci sarebbe il fatto che Green, nel tentativo di correggere il tiro del compagno, avrebbe toccato solo il ferro del canestro e non la palla. Anche il coach dei Thunder Mark Daigneault, primo a chiedere lumi agli ufficiali di campo, ha confermato di aver ricevuto la medesima spiegazione.