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NBA, All-Star Game 2025: sarà Stati Uniti contro resto del mondo?

NBA

Nell'ufficializzare San Francisco come sede dell'All-Star Game 2025, il commissioner Adam Silver ha aperto alla possibilità di una ulteriore modifica del formato della partita delle stelle. In campo potrebbero andare le migliori stelle made in USA contro i talenti arrivati in NBA dal resto del mondo

 

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Una cosa è certa: la NBA ha deciso di provarle tutte pur di rilanciare l'All-Star Game. L'evento, che da qualche anno riscuote un interesse limitato rispetto al passato, vedrà il ritorno all'antico formato Est conto Ovest già dal prossimo febbraio a Indianapolis. Nell'annunciare l'ufficializzazione di San Francisco come sede per l'edizione 2025, però Adam Silver ha aperto ad una ulteriore modifica, forse ancora più affascinante. Da molto tempo, infatti, si discute della possibilità di proporre una sfida tra i migliori talenti nati negli Stati Uniti e quelli che in NBA sono arrivati partendo dal resto del mondo. Il carattere sempre più globale assunto dalla lega nel corso degli anni, d'altronde, suggerirebbe l'opportunità di celebrare questo cambiamento con una sfida dal fascino notevole. "Siamo già al lavoro su idee nuove ed elettrizzanti per l'All-Star Game 2025" ha dichiarato Silver, "stiamo discutendo di formati simili a quello della Ryder Cup, magari con i giocatori americani ad affrontare quelli provenienti dal resto del mondo".

USA vs Global, forse un approdo inevitabile

L'approdo di un numero sempre crescente di giocatori da ogni angolo del pianeta, ormai in corso da oltre vent'anni, ha reso di fatto l'NBA la lega più globale al mondo. E si tratta di una caratteristica che Silver e soci non smettono mai di sottolineare, ragion per cui la variazione del formato dell'All-Star Game potrebbe rappresentare un approdo per molti versi inevitabile. Gli ultimi cinque premi di MVP, d'altronde, sono stati vinti da giocatori nati fuori dagli Stati Uniti e l'arrivo in NBA di talenti generazionali come Luka Doncic e più recentemente Victor Wembanyama sembra disegnare un futuro sempre più cosmopolita. 

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