Nella "città dello smeraldo" ha iniziato la sua carriera NBA, nell'ormai lontano 2007, e lì ammette senza timore che gli piacerebbe tantissimo tornare, se e quando la NBA dovesse indicare in Seattle una delle due città dove espandersi. "Se, una volta ritiratomi, potessi aiutare a gestire la squadra sarebbe un sogno che si realizza"
Non è un mistero che dopo il 2025 - quando la NBA avrà firmato un nuovo (si dice ricchissimo) "media deal" - Adam Silver aprirà la lega a due nuove squadre, allargando così il numero a 32. E non è neppure un mistero che in pole position per questi due nuovi posti ci siano Las Vegas e Seattle, una novità nel primo caso, un grande ritorno nel secondo. E proprio relativamente al ritorno nella lega di una città come Seattle si è espresso, sbilanciandosi come poche altre volte nella sua carriera, Kevin Durant. "Se mi piacerebbe far parte dei Supersonics se dovessero tornare in NBA? Non c'è neppure un singolo dubbio", ha risposto in una conversazione con il suo agente Rich Kleiman l'attuale superstar dei Phoenix Suns, che proprio a Seattle ha iniziato la sua carriera NBA. "Penso prima di tutto che quella franchigia sia un brand iconico all'interno della NBA; e poi penso che quel mercato sia un mercato di pallacanestro, che ha bisogno di avere una franchigia in città per ispirare ancora più ragazzi verso la pallacanestro, e continuare a produrre tanti giocatori NBA.
In più - ha concluso Durant - è una franchigia per cui ho già giocato, e sono orgoglioso di averlo fatto: sono certo che con la prossima espansione tornerà nella lega e se, una volta ritirato, potessi in qualche modo aiutare nella gestione della squadra per me sarebbe un sogno che diventa realtà. Anzi, forse sarebbe una dello poche cose a cui mi dedicherei anima e corpo con la stessa dedizione con cui oggi mi dedico al gioco".