L'addio a Bradley Beal e quello a Kristaps Porzingis doveva portare una ventata di novità a Washington, ma invece di cambiare pagina gli Wizards sono incappati in un'altra stagione vissuta nei bassifondi della Eastern Conference. La squadra paga molte scelte di mercato poco oculate e un cambio d'allenatore in corsa che non ha sortito alcun effetto. E la prospettiva a breve termine non sembra poter garantire alcun riscatto
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1/12
- Verrebbe da rispondere: male, grazie per l’interessamento. C’è davvero poco da salvare nella stagione degli Wizards, che per ampi tratti della regular season sono sembrati senza mezzi termini la peggior squadra della lega. Il cambio di allenatore a stagione in corso non ha sortito alcun effetto, e anche le prospettive future appaiono ben poco rosee
2/12
- Le 35 vittorie conquistate negli ultimi due anni appaiono come un miraggio, e chissà quando gli Wizards potranno anche solo avvicinarsi a quella mediocrità assicurata dalla presenza di uno come Bradley Beal. Dopo il suo addio in estate era previsto che la squadra peggiorasse, ma forse non così tanto
3/12
- Non è che ci voglia poi molto: quest’anno Washington ha avuto una sola striscia di tre successi consecutivi, battendo Sacramento, Toronto e Chicago sul finire di marzo. Tre sono anche le vittorie contro le squadre con un record sopra il 50% contro le 43 sconfitte accumulate: la scelta è piuttosto scarna
4/12
- Verrebbe da dire: tutto il resto. Quando non ha perso miseramente, Washington ha provato quantomeno a non perdere la faccia, ringraziando la presenza dei Detroit Pistons per far passare sotto silenzio le loro numerose strisce di sconfitte, tra cui una anche da 16 a cavallo di febbraio e marzo
5/12
- In una stagione così disastrata, anche la minima fiammella di speranza può sembrare estremamente luminosa. L’annata da rookie di Bilal Coulibaly non è certamente del livello di un certo connazionale che gioca a San Antonio, ma comunque qualche lampo di talento si è visto da parte di un giocatore che non ha ancora compiuto 20 anni
6/12
- Non semplicissimo trovare un secondo protagonista, ma Deni Avdija alla sua quarta stagione in NBA ha vissuto ampiamente la sua miglior annata, viaggiando a 14.3 punti, 7.1 rimbalzi e 3.8 assist di media con percentuali più che oneste (56% effettivo, 39% da tre punti, 73% ai liberi). In più c’è anche la metà campo difensiva, il tutto con uno dei migliori contratti della lega (55 milioni in 4 anni a scendere)
7/12
- In questa categoria, invece, c’è l’imbarazzo della scelta, ma nessuno ha deluso quanto Jordan Poole – che nel corso dell’anno ha giocato talmente male da perdere anche brevemente il posto in quintetto. Con tutti i palloni a disposizione ci si aspettava se non altro un ventello di media seppur inefficiente, invece Poole ha segnato nettamente meno rispetto al suo ultimo anno a Golden State, oltre a essere l’MVP di Shaqtin a Fool
8/12
- Si potrebbero fare molti nomi, da Kyle Kuzma a Wes Unseld fino alla proprietà in toto. Menzioniamo qui però più prosaicamente il destino, perché se solo una delle sei palline a disposizione degli Wizards nella lottery del Draft fosse andata in loro favore, oggi nella capitale ci sarebbe Victor Wembanyama e non Bilal Coulibaly. E i discorsi, come dire, sarebbero leggermente diversi
10/12
- Coulibaly, Avdija, Kispert e poco altro: Washington può ricominciare quasi da zero, anche se la prima mossa dovrà necessariamente quella di trovare un nuovo allenatore, probabilmente un assistente alla prima esperienza in panchina anche per mantenere basse le aspettative. Cedere Poole e/o Kuzma sarebbe gradito, per il resto servirà usare lo spazio salariale per acquisire soprattutto scelte al Draft
11/12
- Con il secondo peggior record della NBA, gli Wizards hanno il 52.1% di possibilità di scegliere in top-4 e il 14% di vincere la prima scelta assoluta, esattamente come le altre due peggiori squadre della NBA. Oltre alla loro scelta, gli Wizards potranno scegliere anche alla 25 al posto dei Clippers per via di accordi pregressi
12/12
- Talento, talento, talento. Indipendentemente dalla posizione in cui sceglieranno, gli Wizards hanno bisogno di trovare il giocatore di maggior talento possibile, indipendentemente dal ruolo visto che il roster è quasi una tabula rasa. Che sia Sarr, Risacher o chiunque altro, l’importante è che abbia il potenziale per poter diventare una star