Il legame creatosi tra Steph Curry, Draymond Green e Klay Thompson era di quelli speciali, inevitabile quindi che l’addio di quest’ultimo abbia generato reazioni importanti. I due veterani rimasti a Golden State hanno celebrato la fine dei big three degli Warriors con una certa commozione, mentre Green ha voluto dire la sua anche sul caso di mercato con al centro Paul George e il suo mancato approdo sulla Baia
Era chiaro fin dall’inizio che il possibile addio di Klay Thompson agli Warriors, poi concretizzatosi con il passaggio della guardia a Dallas, non sarebbe stato un movimento di mercato come tutti gli altri. Il rapportocreatosi tra Thompson e la franchigia, cementato lungo 13 stagioni piene di successi incredibili così come di momenti di grande difficoltà, era così profondo che la rottura, arrivata peraltro in modo assai brusco, non avrebbe potuto essere indolore. E, dopo il tributo espresso da Golden State attraverso un comunicato ufficiale pochi minuti dopo la conclusione dell’operazione con i Mavericks, sono arrivati i saluti dei due compagni più legati a Thompson. Il primo a voler salutare il compagno di reparto è stato l’altro Splash Brother Steph Curry con un messaggio affidato ad una story di Instagram. “Mi mancherai, Klay. Anche se non abbiamo concluso insieme il nostro viaggio, ciò che abbiamo fatto sarà irripetibile” ha scritto Curry, per poi citare anche l’altro dei big three che hanno caratterizzato la dinastia Warriors. “Non avrei saputo immaginare un’avventura migliore di quella avuta con te e Draymond [Green]. Abbiamo cambiato completamente la Bay Area e il gioco del basket e tu eri al centro di tutto ciò”. Infine, il due volte MVP ha voluto chiudere con un ringraziamento e un augurio al compagno di mille battaglie: “Grazie di tutto, fratello, goditi il basket e continua a fare ciò che fai”.
La versione di Draymond, con accenno polemico verso i Clippers
Poco dopo è stata la volta di Green, che nel suo podcast ha prima ammesso di aver versato qualche lacrima alla notizia dell’addio, e poi si è soffermato sull’ultima stagione complicata vissuta di Thompson. “Conosco bene la gioia che gli provoca giocare a basket, ma nell’ultimo anno il basket è stato fonte di infelicità e di tristezza” ha dichiarato Green, “se ti importa di una persona vuoi che stia bene, e quindi una parte di me voleva che Klay se ne andasse per ritrovare sé stesso”. L’addio di Thompson ha inoltre avuto anche ripercussioni famigliari, in particolare quando Green ha dovuto dire al figlio DJ che Klay non sarebbe più stato un compagno di squadra la prossima stagione: “Ho detto a mio figlio che Klay sarebbe andato a Dallas per giocare con Luka [Doncic] e lui mi ha risposto: perché non possiamo prendere noi Luka?”. In pieno stile Draymond, infine, è arrivata una stilettata a proposito del possibile colpo di mercato che avrebbe potuto portare Paule George sulla Baia. “Paul George sarebbe venuto agli Warriors, ma i Clippers non hanno voluto saperne. E in cambio cos’hanno ottenuto? George è andato a Philadelphia e loro sono rimasti a mani vuote”.