Attualmente impegnato a Parigi con Team USA a caccia dell’oro, Steph Curry ha rilasciato un’intervista a “Andscape” in cui si è soffermato sulle prospettive verso la sua ultima parte di carriera. Al quatto volte campione NBA non dispiacerebbe affatto chiudere avendo vestito solo la maglia degli Warriors, a patto però che la squadra rimanga competitiva
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A 36 anni compiuti e in attesa di iniziare quella che sarà la sua 16° stagione in NBA, Steph Curry si trova giocoforza a riflettere con attenzione sull’ultima parte di una carriera già lunga e piena di successi. E se la priorità al momento è la conquista dell’oro olimpico con Team USA a Parigi, la stella di Golden State non rinuncia a discutere delle sue prospettive più a lungo termine. In una intervista concessa a Mark Spears di “Andscape”, infatti, Curry ha condiviso le sue sensazioni a proposito del futuro che lo attende. L’estate, d’altronde, sulla Baia ha portato all’addio di Klay Thompson e alla conseguente fine del trio formato dalla nuova guardia di Dallas con Steph e Draymond Green. Secondo molti la decisione di Thompson avrebbe di fatto sancito la conclusione di un’avventura straordinaria durata oltre dieci anni, lasciando Curry orfano del compagno di reparto con cui ha vinto quattro titoli NBA. Logico quindi pensare al domani e a come Steph, che ha ancora due anni di contratto con gli Warriors, immagina la fase finale della sua carriera.
I precedenti di Kobe e Dirk
Ad un certo punto dell’intervista Spears chiede a Curry se, un po’ come avvenuto per Kobe Bryant e Dirk Nowitzki durante il loro lungo e assai poco esaltante viale del tramonto cestistico, sia disposto ad accettare di giocare ad ogni costo a Golden State pur di chiudere la carriera avendo vestito una sola maglia. “È dura, vero?” ha risposto Steph, “ho sempre affermato di voler restare a vita agli Warriors e, arrivati a questo punto, credo sia possibile”. La premessa del figlio di Dell, però, nasconde una condizione necessaria alla sua permanenza a San Francisco: “Voglio vincere e sarebbe dura per me accettare di restare qui se la squadra navigasse sul fondo della classifica, ma non credo che questo possa succedere”. Il voto di fiducia verso il futuro degli Warriors, quindi, sembra convinto, anche se Curry aggiunge di voler “Decidere passo per passo, continuando a prendere le decisioni migliori per me e per la mia carriera”.