La storia di provocazioni reciproche, in campo e fuori, tra Draymond Green e Rudy Gobert è lunga, e l’esclusione del francese dal quintetto iniziale nella sfida con il Canada ha fornito il pretesto al veterano degli Warriors per tornare a stuzzicare l’avversario. Secondo Green, alle Olimpiadi è accettabile venire esclusi dallo starting five della propria nazionale solo se si gioca per Team USA
IL MISTERO DI GOBERT: FUORI PER INFORTUNIO O PER SCELTA TECNICA?
Non che a Draymond Green servisse uno spunto particolare per tornare a stuzzicare Rudy Gobert, uno dei suoi bersagli preferiti tra gli avversari, anche in campo, ma di certo quanto successo nel quarto di finale tra Francia e Canada ha fornito al veterano di Golden State un’occasione quasi imperdibile per infierire sul centro di Minnesota. Gobert, a sorpresa escluso dal quintetto iniziale dal CT Vincent Collet, ha giocato meno di 4 minuti nella sfida poi vinta, un po’ a sorpresa, dai francesi per 82-73. Un’esclusione poco chiara nelle motivazioni, riconducibili ad un infortunio secondo il giocatore e dovuta a una scelta tecnica secondo il coach, e di certo clamorosa per il quattro volte difensore dell’anno in NBA. “Se sei un giocatore NBA” ha dichiarato Green nell’ultima puntata del suo podcast, “venire escluso dal quintetto iniziale della tua nazionale è roba da matti”. A sentire Green, l’unica eccezione accettabile per un protagonista di quel livello, consisterebbe nel giocare per Team USA, che con tutto al talento a disposizione può, e a volte deve, lasciare in panchina stelle di prima grandezza. Considerati i precedenti, si attende a breve anche la replica di Gobert, che oggi sarà impegnato con i compagni nella semifinale contro la Germania.