Nella finalissima per l’oro, i suoi 26 punti non sono bastati per battere gli Stati Uniti. A vent’anni, però, Victor Wembanyama ha confermato anche alle Olimpiadi di essere un talento generazionale con pochi precedenti. E subito dopo la sconfitta contro Team USA, il francese avverte gli avversari in nazionale e in NBA: il futuro è tutto suo
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La delusione è grande per Victor Wembanyama e compagni, così come per i tanti tifosi francesi sugli spalti della Bercy Arena di Parigi. Perché se, come aveva abbozzato qualcuno alla vigilia della finale, per la Francia affrontare questi Stati Uniti equivaleva a giocare un Super Bowl sulla cima del Monte Everest, a un certo punto tutti, giocatori e spettatori, avevano creduto all’impresa. Arrivati a -3 con tre minuti da giocare, i ragazzi allenati da Vincent Collet si sono visti scippare di mano il sogno dell’oro da uno Steph Curry inarrestabile. Fin lì, fino ai limiti di una vittoria impronosticabile, li aveva portati il più giovane in campo: Victor Wembanyama. A soli vent’anni, il centro degli Spurs ha disputato una finale di altissimo livello, chiusa con 26 punti e 7 rimbalzi in poco meno di 30 minuti trascorsi sul parquet. E, anche se ha dovuto accontentarsi dell’argento, nel dopo partita Wembanyama ha lanciato un avvertimento inequivocabile al resto del mondo del basket.
Il futuro è nelle mani di Wemby
“Sto imparando molte cose” ha commentato Wembanyama dopo la sconfitta 98-87 contro Team USA, “e sono veramente preoccupato per gli avversari per quello che potrà succedere entro un paio di anni”. Il rookie di San Antonio, al suo primo torneo internazionale di alto livello con la Francia, si è poi sentito chiedere se la sua minaccia, nemmeno tanto velata, fosse limitata entro i confini delle competizioni per nazionali oppure fosse da intendersi allargata alla NBA, dove dal prossimo ottobre inizierà la sua seconda stagione. “Vale per tutti: per FIBA e NBA”. La fiducia nei propri mezzi mostrata da Wembanyama può passare per tracotanza, e forse in parte lo è, ma dopo un’olimpiade chiusa a 15.8 punti e 9.7 rimbalzi a partita, senza alcuna esperienza pregressa e lottando alla pari contro leggende come LeBron James e Steph Curry, è una tracotanza che il fenomeno francese può decisamente permettersi.