Secondo Trae Young, a impedirgli di diventare il miglior giocatore di basket di sempre sarebbe solo l’altezza limitata. Se la stella di Atlanta potesse scambiare i suoi 185 centimetri con i 2 metri di cui possono godere molti colleghi, infatti, con il suo talento e la sua attitudine al gioco non ci sarebbe storia per nessun altro
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Nelle ormai sette stagioni giocate NBA, Trae Young aveva ampiamente fatto capire che la modestia non rientra tra le sue principali qualità. Reduce da un’annata piuttosto deludente, in cui i suoi Hawks sono stati ancora una volta eliminati al play-in e lui non è sembrato riuscire ad esercitare la leadership necessaria sulla squadra, in estate Young aveva già fatto parlare di sé per aver criticato il livello di talento di un Draft in cui Atlanta aveva scelto Zaccharie Risacher con la primissima chiamata. Ora l’ex Oklahoma è tornato a parlare e, ospite dello show “Million $ Worth Of Game”, si è lanciato in un discorso ipotetico che l’ha portato piuttosto lontano.
Due metri e un posto nella storia
“Ho sempre detestato vedere colleghi che giocano solo perché sono alti” ha dichiarato Young, “riescono a fare canestro solo per via della loro statura”. Per la guardia di Atlanta, tra i giocatori meno dotati della lega da questo punto di vista con i suoi 185 centimetri, se il corredo genetico fosse stato più generoso con lui, non ci sarebbe stata storia per nessuno. “Sento che se fossi alto due metri, potrei essere il miglior giocatore della storia” ha confessato Young, “per via di come gioco, della mia comprensione del basket e della mentalità che porto in campo”. Per Young, quindi, a frenarne la scalata verso la vetta della ipotetica classifica dei più grandi di sempre è solo l’altezza: “Sono alto solo 1 metro e 85 e pratico uno sport pensato per gente molto più alta”.