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NBA, da Wembanyama a Embiid e Redick: i dieci nomi che segneranno la nuova stagione

NBA

Introduzione

La regular season 2024-25 è alle porte, e “ESPN” ha stilato l’ormai consueta lista dei dieci nomi che potrebbero segnare l’esito stagione. Ci sono stelle affermate, giovani fenomeni in rampa di lancio, ma anche allenatori, dirigenti e proprietari. Ecco da chi potrebbero passare i destini della NBA nei prossimi mesi

 

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Quello che devi sapere

JOEL EMBIID, PHILADELPHIA 76ERS

Reduce da un’estate molto importante, in cui ha vinto l’oro olimpico con Team USA e ha visto i Sixers trionfare sul mercato, Joel Embiid è atteso a una stagione a dir poco decisiva per la sua carriera. L’obiettivo dichiarato è prima di tutto restare in forma e evitare gli infortuni lungo tutta la regular season e arrivare ai playoff in condizioni ottimali. Solo così i big three di Philadelphia, con Tyrese Maxey e Paul George, possono ambire a riportare in città quel titolo che manca da più di quarant’anni

 

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JOEL EMBIID, PHILADELPHIA 76ERS

KARL-ANTHONY TOWNS, NEW YORK KNICKS

È stato l’ulitmo colpo del mercato in ordine temporale, ma anche il più clamoroso per certi versi. L’arrivo di Karl-Anthony Towns ha reso i Knicks una contendere senza se e senza ma, anche perché il nuovo centro a disposizione di coach Tom Thibodeau avrà il compito di vedersela con i vari Embiid e Porzingis nei prevedibili incroci con le altre big dell’Est. E se a Philadelphia il titolo manca da oltre quarant’anni, al Madison Square Garden sognano il Larry O’Brien Trophy da mezzo secolo abbondante

 

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 KARL-ANTHONY TOWNS, NEW YORK KNICKS

VICTOR WEMBANYAMA, SAN ANTONIO SPURS

La giovane stella degli Spurs è considerato quasi all’unanimità il candidato numero uno a diventare il volto della NBA nel dopo LeBron James e Steph Curry. Rookie dell’anno, Victor Wembanyama potrebbe imitare Luka Doncic, che al suo secondo anno nella lega era entrato nel primo quintetto All-NBA e si era guadagnato la convocazione all’All-Star Game. Il francese è pronto a fare un ulteriore salto di qualità, quindi, anche se paradossalmente alla squadra potrebbe non dispiacere un’altra annata nei bassifondi della Western Conference in modo da procurarsi una scelta tra le prime posizioni del prossimo Draft

 

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VICTOR WEMBANYAMA, SAN ANTONIO SPURS

JJ REDICK, LOS ANGELES LAKERS

Allenare i Lakers è uno dei lavori più ambiti di tutta la NBA, ma anche uno dei più logoranti. All’esordio assoluto in panchina, Redick si trova a dover gestire il viale del tramonto della carriera di una leggenda di LeBron James, la coabitazione con il figlio Bronny e le aspettative forse eccessive che accompagnano la squadra. Districarsi non sarà semplice, ma Redick sembra essere partito con il piede giusto nelle prime settimane da coach gialloviola

 

IL QUINTETTO DEI LAKERS SCELTO DA REDICK

JJ REDICK, LOS ANGELES LAKERS

COOPER FLAGG, DUKE UNIVERSITY

Come avvenuto due anni fa, quando in ballo c’era Wembanyama, tra le squadre che hanno poco o nulla da chiedere alla stagione in termini di risultati è già partita la corsa alla prima scelta assoluta del prossimo Draft. Un Draft che si preannuncia tra i più promettenti degli ultimi anni, e in cui l’ala ora a Duke spicca in maniera netta. Da Brooklyn a Washington e Detroit, passando per Portland, Charlotte e Chicago, saranno in diverse le squadre che più che guardare al record di vittorie e sconfitte avranno all’orizzonte la possibilità di portarsi a casa un talento che si prospetta generazionale

 

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COOPER FLAGG, DUKE UNIVERSITY

CHARLES BARKLEY, COMMENTATORE TELEVISIVO

La prospettiva che la stagione 2024-25 possa essere l’ultima per “Inside the NBA” ha messo in agitazione i tantissimi ammiratori di un programma divenuto iconico nel corso degli anni. Non è ancora chiaro del tutto se quello di “TNT” alla NBA sarà davvero definitivo, ma nel frattempo i protagonisti del programma potrebbero essere oggetto di corteggiamenti da parte di altri network. E Charles Barkley, ex leggenda sul parquet e tra i commentatori più seguiti da ormai quasi dieci anni, potrebbe essere il “free agent televisivo” più ambito sul mercato

 

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CHARLES BARKLEY, COMMENTATORE TELEVISIVO

WYC GROUSBECK, PROPRIETARIO DEI BOSTON CELTICS

La notizia era arrivata subito dopo la conquista del 18° titolo nella storia di Boston, e la messa in vendita della franchigia ha sorpreso quadi tutti. Wyc Grousbeck, in sella ai Celtics dal 2002, rappresentava una delle figure più stabili tra i proprietari di tutta la lega. Ora, con la squadra che potrebbe presto raggiungere il monte salari record d 500 milioni di dollari, Gorusbeck sembra aver deciso di uscire di scena. L’esito della vendita della franchigia, e il prezzo a cui verrà raggiunta, potrebbe risultare significativo anche per tutta la NBA e per il suo futuro, a partire dalla concretizzazione del più volte annunciato progetto di espansione a 32 squadre

 

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WYC GROUSBECK, PROPRIETARIO DEI BOSTON CELTICS

JA MORANT, MEMPHIS GRIZZLIES

A proposito del ruolo di nuovo volto della NBA, Ja Morant era uno dei primissimi candidati alla successione di James e Curry, almeno fino a un paio d’anni fa. Gli infortuni e le controversie fuori dal campo hanno poi frenato bruscamente la crescita di popolarità della stella di Memphis, che ora si trova a dover ricominciare quasi da capo. Il primo passo nel percorso verso la vetta della lega potrebbe consistere in un ritorno ai vertici della Western Conference da parte di Grizzlies. Ritorno che giocoforza passerà dalle mani e dal talento di Morant

 

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JA MORANT, MEMPHIS GRIZZLIES

CALVIN BOOTH, GENERAL MANAGER DEI DENVER NUGGETS

Sembra passata quasi un’eternità, ma poco meno di un anno e mezzo fa i Nuggets vincevano il primo titolo della loro storia, inaugurando quella che secondo molti sarebbe dovuta essere una dinastia. E invece, nei diciotto messi successivi Denver ha perso giocatori fondamentali come Bruce Brown e Kentavious Caldwell-Pope, indebolendo in maniera significativa un roster che negli scorsi playoff è crollato contro Minnesota. Calvin Booth, architetto della squadra campione nel 2023, è ora nel mirino di critici e tifosi, perché con un talento epocale come Nikola Jokic a disposizione, ogni stagione in cui non si punta al titolo equivale di fatto a una stagione buttata

 

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CALVIN BOOTH, GENERAL MANAGER DEI DENVER NUGGETS

MIKE DUNLEAVY JR., GENERAL MANAGER DEI GOLDEN STATE WARRIROS

A proposito di dinastie e di dirigenti nel mirino di critica e tifosi, Mike Dunleavy Jr., GM di Golden State da ormai più di un anno, ha provato a prolungare quella degli Warriors, in corso da un decennio. LeBron James, Paul George e Lauri Markkanen sono, in ordine cronologico e di rilevanza, i colpi mancati, mentre nel frattempo la squadra ha perso una colonna portante come Klay Thompson, volato a Dallas. L’orizzonte temporale dettato dalla presenza di Steph Curry e Draymond Green è giocoforza ristretto, e Dunleavy potrebbe presto essere chiamato a scegliere di sacrificare il pacchetto di giovani a roster, a partite da Jonathan Kuminga, nel tentativo di fornire alle due stelle un cast di supporto più funzionale al progetto di rimanere competitivi nell’immediato

 

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MIKE DUNLEAVY JR., GENERAL MANAGER DEI GOLDEN STATE WARRIROS