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Mercato NBA, Jimmy Butler chiede la cessione a Miami: "Felice qui? Probabilmente no"

NBA

Dopo settimane di speculazioni, ci ha pensato Jimmy Butler a far intendere chiaramente quali sono i suoi pensieri riguardo al suo futuro: in conferenza stampa dopo la sconfitta contro Indiana ha detto di voler "ritrovare la gioia di giocare a basket, ovunque possa essere — e lo scopriremo piuttosto presto. Se posso ritrovare la gioia qui a Miami? Probabilmente no". Secondo ESPN, il giocatore avrebbe chiesto ufficialmente la cessione

Ora non ci sono davvero più dubbi: le strade di Jimmy Butler e dei Miami Heat sono destinate a separarsi, e secondo quanto vorrebbe il giocatore questo dovrebbe accadere anche "piuttosto presto". Dopo una serata scialba da soli 9 punti in una pesante sconfitta interna contro gli Indiana Pacers, il sei volte All-Star si è presentato davanti ai microfoni e non ha fatto mistero della sua frustrazione, facendo chiaramente intendere di volersene andare. "Voglio ritrovare la gioia nel giocare a pallacanestro, ovunque possa essere — e lo scopriremo piuttosto presto. Qui sono contento fuori dal campo, ma voglio tornare a essere dominante, voglio giocare e voglio aiutare questa squadra a vincere, e in questo momento non lo sto facendo". Quando gli è stato chiesto se può ritrovare questa gioia in campo con gli Heat, Butler è stato veloce nel rispondere "Probabilmente no". Una presa di posizione forte a seguito delle parole di Pat Riley di pochi giorni fa, che con un inusuale comunicato stampa aveva detto chiaramente che Butler non verrà ceduto. Dopo questa uscita pubblica, però, la situazione cambia.

ESPN: Butler ha chiesto la cessione, rapporto con Riley compromesso

Secondo quanto scritto da Shams Charania e Brian Windhorst di ESPN dopo la partita, Jimmy Butler ha chiesto ufficialmente agli Heat di essere ceduto "ovunque tranne che a Miami" e di "credere di poter rendere qualsiasi squadra una contender indipendentemente da dove finirà". Il giocatore non avrebbe fornito una lista di destinazioni preferite (a Natale si era parlato di Warriors, Suns, Rockets e Mavericks) e sarebbe comunque disposto a rispettare il contratto e a prendere parte a tutte le attività di squadra, oltre ovviamente alle partite. Bisognerà vedere però per quanto tempo ancora gli Heat vorranno tenersi in casa questa enorme distrazione, visto che il rapporto tra il giocatore e il capo della franchigia Pat Riley non sembra più recuperabile.

 

Nonostante un incontro tra i rappresentanti di Butler, Riley e il proprietario Micky Arison, infatti, continua a rimanere una distanza ampia tra le parti, sia per la questione dell’estensione contrattuale mai concordata in estate (si parlava di un massimo di 113 milioni di dollari in due anni) sia per le parole di Riley, che in conferenza stampa aveva detto "se non sei in campo, è meglio che tieni la bocca chiusa" commentando delle parole di Jimmy in estate sulla "fortuna" dei Boston Celtics a non incontrarlo sulla strada verso il titolo. A queste si aggiungono le voci di uno scarso impegno di Butler nell’ultima partita contro New Orleans, chiusa con appena 5 tiri tentati e 9 punti in 25 minuti. “Che io segni 9 punti o 29, io competo sempre” ha detto Butler. “Può sembrarlo perché il mio numero di tiri o il mio usage è in calo, ma nessuno può dire che non gioco duro”.

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